"I giovani ci hanno insegnato a pregare"

Aspettando papa Francesco alla GMG con il servo di Dio card. Eduardo Francisco Pironio

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L’incontro dei giovani a Rio de Janeiro è la seconda Giornata Mondiale della Gioventù che si celebra in America Latina: la prima fu nel 1987 a Buenos Aires in Argentina, patria non solo dell’attuale papa Francesco, ma anche dell’allora principale organizzatore, ossia il cardinal Eduardo Francisco Pironio. In attesa del viaggio di papa Francesco, rileggendo alcune affermazioni sui giovani del 1986 del cardinale Pironio, non si può che constatare la loro lungimiranza, attualità e perfetta sintonia con il magistero di papa Francesco.

I giovani ci hanno insegnato a pregare. […] Da una parte i giovani si sentono chiamati a fare qualcosa. Dall’altra si rendono conto dolorosamente dell’impotenza di fronte ad alcune situazioni. C’è poi una storia di disillusione dinanzi a proposte umane andate ripetutamente fallite. I giovani sono passati da un superficiale entusiasmo ad una serena critica. Oggetto di questa critica non è stata solo la società e i suoi dirigenti, ma la stessa Chiesa e i suoi uomini. I giovani vogliono una Chiesa più semplice e povera, più fraterna e disponibile, più impegnata e in preghiera. […]

Il male peggiore per la gioventù latinoamericana sarebbe, a mio parere, la perdita della propria identità: la sua vocazione alla speranza, la sua capacità di impegnarsi. La speranza non è soltanto attendere un bene per il domani, ma anche la sua scoperta nel presente e l’impegno per realizzarlo. I giovani non sono soltanto la speranza della società e della Chiesa future, ma sono già i principali artefici della comunità umana e cristiana […].

Due mi sembrano i punti da curare e animare: il senso della profondità e il desiderio di partecipazione. Un cammino provvidenziale sarebbe spingere i giovani ad una autentica scelta preferenziale per i poveri. Si completerebbe così la doppia opzione fatta dalla Chiesa in America Latina: i poveri e i giovani.

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ZENIT Staff

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