Ad Amaseno la reliquie di San Lorenzo

Nel paese in provincia di Frosinone, il sangue del martire romano si liquefa prodigiosamente ogni anno il 10 agosto

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Un’azione congiunta tra l’Amministrazione Comunale di questo piccolo paese in provincia di Frosinone, noto per essere il luogo che custodisce dal 1177 la reliquia del sangue di san Lorenzo che prodigiosamente si liquefa ogni anno il 10 agosto, guidato dal sindaco Antonio Como, e la Diocesi di Frosinone-Veroli-Ferentino, guidata dal vescovo Ambrogio Spreafico.

Sabato 12 settembre, mons. Spreafico chiuderà, con una celebrazione solenne, l’anno santo che papa Francesco ha concesso alla comunità nel ricordo della prima liquefazione del sangue di san Lorenzo.

È stato davvero un anno di straordinarie grazie spirituali che ha attirato molti devoti di san Lorenzo anche da luoghi lontani da Amaseno.

Il prodigio della liquefazione del sangue del martire, che si rinnova ormai da quattro secoli, lascia sempre stupiti. Quest’anno addirittura il prodigio è durato circa una settimana, mostrando ai molti devoti, la forza di una realtà che, sovvertendo le leggi naturali, diventa segno di una realtà più grande.

Ciascuno davanti a quel prodigio deve passare dalla curiosità alla riflessione sul senso della sua fede e sulla sua reale adesione a Cristo, modello di ogni testimonianza cristiana.

In occasione della chiusura dell’anno santo dedicato a San Lorenzo, verrà inaugurato il Museo Civico Diocesano, un piccolo scrigno, realizzato all’interno della superba mole del castello medievale che sovrasta il borgo, che custodisce pregevoli opere del medioevo laziale, tra cui un Cristo deposto del XIII secolo e una pala lignea coeva, raffigurante la Vergine con in braccio il Bambino e sante; una croce astile della stessa epoca e altre interessanti opere, che finora giacevano nei depositi della parrocchia.

La realizzazione del museo, incalzata dal parroco don Italo Cardarilli e sostenuta fin dall’inizio dalla Soprintendenza per i beni artistici del Lazio a cui va il merito di aver realizzato il restauro delle opere, e l’ufficio dei beni culturali della Diocesi, è un piccolo ma significativo segno di promozione della cultura di cui i nostri paesi hanno tanto bisogno.

“Cultura” come riscatto da una mentalità del pressappochismo e promozione di iniziative volte alla valorizzazione delle numerose potenzialità presenti sul territorio; “cultura” come educazione alla conservazione e custodia di valori tramandati dai nostri avi; “cultura” come esperienza di coinvolgimento dei più giovani in progetti che mirano a realizzare nuovi percorsi occupazionali; “cultura”, in questo caso specifico, come ripensamento dei valori del sacro che sono insiti e connaturali al nostro vivere quotidiano.

La tipologia prevalentemente sacra della raccolta intende condurre il visitatore, oltre che ad una visione e contemplazione delle opere, già in sé affascinanti per la loro bellezza, anche ad una riflessione su quei valori della fede tradotti in immagine e forma dagli artisti, molto spesso anonimi, che hanno trasmesso in questo modo il senso del divino che si fa carne in mezzo alla gente. 

Il piccolo ma significativo museo, che ha in progetto un ampliamento legato al ritorno di altre importanti opere attualmente in restauro, va a porsi accanto ai due musei già esistenti in Diocesi, a Ferentino e Veroli, con i quali si intende stabilire una comunicazione e condivisione in rete.

Custodia e conservazione dell’antico e modernità comunicativa, intendono essere i due elementi attraverso i quali è possibile porre a servizio dell’uomo di oggi le grandi ricchezze che hanno segnato i secoli passati e che sono alla base della cultura dell’uomo di oggi.  

Vale la pena fare una passeggiata ad Amaseno per assaporare e vedere questa realizzazione, oltre che per venerare il prezioso sangue del martire Lorenzo che da almeno quattro secoli stupisce i fedeli con il prodigio della liquefazione.

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Per informazioni: www.sanlorenzoamaseno.it

 

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ZENIT Staff

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