Confronto e aspettative sul futuro della Chiesa in Italia

I religiosi riuniti a Firenze rilanciano comunione e nuova evangelizzazione

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di Antonio Gaspari

FIRENZE, venerdì, 11 novembre 2011 (ZENIT.org) – I delegati della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori (CISM), riuniti a Firenze (7-11 novembre) nella loro 51° Assemblea Generale, hanno concluso i lavori con l’auspicio di alimentare “comunione e nuova evangelizzazione”.

Nel tirare le conclusioni il presidente, don Alberto Lorenzelli SDB, ha sottolineato che bisogna “aprire un confronto e uno stile di comunicazione che dovrebbe sottrarre la CISM ad una autoreferenzialità che la penalizzerebbe sul piano ecclesiale”.

“Anche per questo motivo – ha aggiunto – il tema della nostra prossima Assemblea si concentrerà, in sintonia con il Sinodo, sulla nuova evangelizzazione”.

Secondo il Presidente del CISM “La sfida educativa ha bisogno di maestri che siano testimoni” e “la Chiesa deve sapere che “senza l’evangeliz­zazione resta consegnata all’illusione delle grandi parole e all’insignificanza per l’esistenza pratica”.

“Se il linguaggio della testimonianza rivolta alle nuove generazioni, non torna ad essere quello della vita quotidiana – ha aggiunto – non potremo certo attivare una “una pastorale più vicina alla vita delle persone”.

In merito ai problemi sollevati durante i lavori, il presidente del CISM ha affermato: “siamo ben consapevoli – in questa fase cruciale della vita ecclesiale e sociale della nostra nazione – che noi, per primi, come Religiosi abbiamo veramente bisogno di un “supplemento d’umiltà” e cioè: non rendere vano il Vangelo di Cristo; saper investire in credibilità e affidabilità presso tutte le componenti ecclesiali; sentire veramente come nostre le attese, le speranze, le sofferenze della gente del nostro tempo”. 

In merito alla seria “emergenza ecclesiale” che tocca la Chiesa, don Lorenzelli ha detto che  “si apre qui positivamente l’occasione non solo per Chiesa, ma anche per la Vita Religiosa, di affermare e sperimentare, quella che il dott. Brunelli ha chiamato ‘la propria differenza amante rispetto alla città democratica’”.

Circa le relazioni tra vita religiosa e autorità Diocesana monsignor Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze – scampato giorni fa ad un grave attentato – nell’omelia offerta durante la celebrazione eucaristica in Santa Croce ha detto: “alla vita consacrata è chiesto un saldo radicamento ecclesiale, una costruttiva relazione con le strutture ecclesiali diocesane”.

“Sarà infatti difficile – ha rilevato Betori – per le nostre Chiese diocesane portare avanti una progettualità pastorale orientata dai bisogni educativi della nostra società. È un cammino su cui gli istituti religiosi hanno accumulato una secolare esperienza, un cammino che va aggiornato ai tempi, un cammino da affiancare e integrare nella realtà delle Chiese locali”.

Il Presidente del CISM ha concluso dicendosi in cordiale sintonia con quanto asserito da Mons. J.W.Tobin a conclusione del suo apprezzato intervento: “La forza della Chiesa è nella comunione e solo sotto questo punto di vista possono nascere le relazioni reciproche dei discepoli di Gesù Cristo”.

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ZENIT Staff

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