di Anita S. Bourdin

CITTA’ DEL VATICANO, martedì, 15 novembre 2011 (ZENIT.org) – L’Ufficio per la Radiodiffusione e per la Televisione del Benin (ORTB) si sta preparando per la visita di Benedetto XVI, la quale sarà trasmessa in diretta. Lo ha detto alla Radio Vaticana il direttore dei programmi dell’ORTB, Julien Paki.

Incontrando la stampa, il direttore della Sala Stampa vaticana, ha ribadito l’importanza dei prossimi eventi per l'intero continente africano, che il Papa viene ad “incoraggiare”.

Il Benin, che festeggia il 150° anniversario della sua evangelizzazione e il 40° dell’instaurazione di relazioni diplomatiche con la Santa Sede, sarà il paese terzo africano a ricevere il Santo Padre, dopo il Camerun e l’Angola, visitati nel marzo 2009. Sarà anche il 22° viaggio internazionale del Pontefice, che ha 84 anni e ha celebrato nell’aprile scorso il sesto anno del suo pontificato.

In occasione della visita, che durerà tre giorni (18-20 novembre), Benedetto XVI consegnerà ai rappresentanti delle 35 Conferenze Episcopali nazionali africane e delle 7 Conferenze regionali, l’Esortazione apostolica post-sinodale Africae munus (“L'impegno dell’Africa”), durante la Messa che celebrerà domenica 20 novembre nello “Stadio dell'Amicizia” di Cotonou.

Le autorità della Nazione

Al suo arrivo venerdì pomeriggio all’aeroporto internazionale “Cardinale Bernardin Gantin” di Cotonou, dove sarà accolto dal presidente Thomas Boni Yayi, il Papa terrà un discorso durante la cerimonia di benvenuto. Si sposterà poi alla Cattedrale di Nostra Signora della Misericordia, dove renderà omaggio a due grandi vescovi beninesi ivi sepolti.

Si tratta di monsignor Isidore de Sousa, per 9 anni arcivescovo di Cotonou (1990-1999) e, dal 1990 al 1993, presidente della Conferenza nazionale e del Consiglio superiore della Repubblica, che negoziò la transizione dal regime marxista-leninista alla democrazia e alle elezioni (un esempio che ha fatto scuola in Africa), e il suo predecessore, monsignor Christopher Adimou (1971-1990). Sarà eseguito un Te Deum di ringraziamento.

Il secondo giorno, il Papa pronuncerà un discorso importante al palazzo presidenziale davanti  ai rappresentati delle Istituzioni, delle diverse religioni e del Corpo Diplomatico. La sala può ospitare circa 3.000 persone. Dopo il suo discorso, che sarà incentrato sulla situazione dell’Africa nel suo complesso, il Pontefice avrà un incontro privato con il presidente del Benin.

Il vivaio di Ouidah

Il Papa si recherà poi a Ouidah, sulla costa Atlantica, a circa 40 km da Cotonou. Visiterà la cappella del seminario, che accoglie la tomba del compianto cardinale Gantin e del suo predecessore e suo maestro spirituale, monsignor Louis Parisot, vicario apostolico del Dahomey e di Ouidah, e primo arcivescovo di Cotonou (1935-1955), vicino al quale volle essere sepolto.

Quando Gantin fu ordinato vescovo, la Società delle Missioni Africane - fondata dall’arcivescovo di Lione, monsignor Melchior de Marion Brésillac (1813-1859), che desiderava fortemente la formazione di una gerarchia africana - gli donò l’anello episcopale del loro fondatore, segno che il suo sogno era stato realizzato.

Benedetto XVI incontrerà anche sacerdoti, seminaristi e religiosi del più antico seminario di tutta l’Africa, il quale ha preso il nome della diocesi svizzera che l’ha fatto nascere - San Gallo - ed ospita attualmente più di 200 seminaristi.

Come ha sottolineato padre Lombardi, la “vitalità della Chiesa del Benin” si manifesta anche nel numero di vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata. Il seminario di Ouidah è rinomato per l’eccellenza della sua formazione ed è stato un vero e proprio “vivaio” di vescovi di vari paesi africani.

I bambini del continente

In seguito, il Papa si recherà alla basilica-cattedrale dell’Immacolata Concezione di Maria, la prima dell’Africa occidentale, per firmare la sua esortazione apostolica, alla presenza di monsignor Eterovic. Il Papa firmerà quattro esemplari: in inglese, francese, portoghese e italiano.

Di seguito il Santo Padre ritornerà a Cotonou dove, accompagnato dall’arcivescovo, monsignor Antoine Ganyé, farà due visite importanti. La prima al Foyer “Pace e gioia” delle Missionarie della Carità, la seconda alla parrocchia di Santa Rita, dove incontrerà centinaia di bambini, la ricchezza del continente.

L’incontro sarà certamente uno dei più toccanti, più “originali”, “significativi” e “belli” del viaggio, come ha dichiarato padre Lombardi. Alcuni bambini si rivolgeranno al Papa, prima di ascoltarlo. Ad accogliere il Pontefice sarà il vescovo di Porto Novo, monsignor René-Marie Ehuzu.

In serata, il Papa, nella Nunziatura Apostolica di Cotonou, incontrerà i dieci vescovi del Benin.

Per l’Africa intera

Il giorno successivo, che coincide con la solennità di Cristo Re, è previsto il secondo grande discorso del Santo Padre. Sarà l’omelia pronunciata durante la messa allo “Stadio dell'Amicizia” di Cotonou, dove avverrà la consegna dell’esortazione apostolica all’Africa intera, nella persona dei vescovi che presenteranno le varie Conferenze episcopali del continente. L’omelia sarà in tre lingue.

Il Papa pranzerà con i 15 membri del Consiglio post-sinodale. La cerimonia di congedo si terrà poi alle ore 16 presso l’aeroporto “Cardinale Bernardin Gantin”, la cui causa di beatificazione potrebbe essere aperta presto.

Per l’intero viaggio del Papa, padre Lombardi ha insistito soprattutto sul carattere “di speranza” e “di incoraggiamento”, sulle “prospettive positive” e sull’“impegno” della Chiesa a favore dello “sviluppo integrale dell’uomo”.

Il portavoce vaticano ha anche presentato il concerto con musica africana in programma venerdì sera a Cotonou e il nuovo Compact Disc - sempre con musica di artisti africani - prodotto dalla Radio Vaticana in occasione della consegna dell’Esortazione post-sinodale.


[Traduzione dal francese a cura di Paul De Maeyer]