di Carmen Elena Villa
ROMA, venerdì, 4 dicembre 2009 (ZENIT.org).- Gli esperimenti di un semplice sacerdote agostiniano realizzati nella tranquillità del monastero di Brunn, in Moravia, sono diventati una pietra miliare che ha rivoluzionato la scienza: la scoperta della genetica moderna.
Il film “The Gardener of God” (“Il giardiniere di Dio”), sulla vita e gli esperimenti di padre Gregor Mendel (1822-1884), è stato presentato questo giovedì presso l’Ateneo “Regina Apostolorum” di Roma.
Nel film, prodotto da Condor Pictures e scritto e diretto da Liana Marabini, Mendel è interpretato da Christopher Lambert. Nel casting spiccano anche Maria Pia Ruspoli e Anja Kruse.
Dall’incrocio delle piante alla genetica moderna
“Che cosa stai facendo?”, chiedevano a Mendel alcuni confratelli agostiniani quando lo vedevano dedicarsi ore e ore all’orto. “Il futuro dell’umanità”, rispondeva, come si vede nel film, anche se le leggi della genetica da lui stabilite vennero riconosciute solo 16 anni dopo la sua morte.
Mendel era incuriosito soprattutto dalle leggi sull’ereditarietà. Iniziò a compiere esperimenti con piante di piselli, incrociando quelle che li producevano gialli con quelle che ne facevano verdi e quelle che avevano foglie lisce con quelle dalle foglie più ruvide.
Trovò caratteri come quelli dominanti, che determinano l’effetto di un gene, e quelli recessivi, che non hanno effetti genetici. Era l’inizio della genetica moderna.
Sono i paesaggi del Piemonte e di Salisburgo, in Austria, gli scenari della storia di questo intelligente e creativo agostiniano.
Christopher Lambert ha parlato a ZENIT della sua esperienza nel far rivivere questo genio della scienza: “Ho letto molto su Mendel prima di interpretare questo ruolo – ha dichiarato –. Ammiro la sua fede e la sua convinzione. Il giardino era la sua passione e così ha fatto una delle più grandi scoperte scientifiche”.
Se Mendel fosse vivo…
Lambert ha ricordato che Mendel “capì che le sue scoperte erano pericolose”.
“Spero che questa scoperta non venga mai applicata per selezionare gli esseri umani”, disse preoccupato il sacerdote a uno dei suoi confratelli in monastero, come si vede nel film.
Cosa direbbe oggi Mendel della manipolazione genetica? Secondo la regista, “quello che succede con la genetica di sicuro Mendel lo condannerebbe. Si fanno cose che sono un’aberrazione. La Chiesa è coerente con il suo insegnamento”.
Liana Marabini confessa che ciò che l’ha portata a scrivere e a dirigere questa produzione è la sua ammirazione per padre Mendel: “Mi è piaciuta la sua duplice missione di sacerdote scienziato. Gli scienziati che credono in Dio hanno cambiato la storia del mondo e Mendel apparteneva a questa categoria”.
Per scrivere la sceneggiatura e dirigere il film, sostiene di essersi basata su vari documenti del monastero di Brunn e su collezioni private in cui ci sono lettere del monaco. La produzione è costata sei milioni di euro.
Tra gli altri personaggi che entrano nella sua vita e appaiono nel film figura la contessa Von Bauman, interpretata da Anja Kurse, celebre artista televisiva austro-tedesca, che cercò inutilmente di sedurre padre Mendel.
Viene rappresentata anche la sua amica principessa Von Limburg, interpretata da Maria Pia Ruspoli, che lo sostenne nei momenti più difficili, quando molti scienziati lo criticavano. Il film mostra inoltre un incontro tra Mendel e Papa Pio IX, che lo incoraggia.
La produzione cerca di accentuare la vocazione sacerdotale di padre Mendel, in particolare il suo legame con Gesù e il suo amore per la Chiesa, così come le sue qualità pastorali.
Al lancio de “Il giardiniere di Dio” erano presenti, tra gli altri, l’Arcivescovo Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio per la Cultura, la regista e gli attori principali.
Parlando con ZENIT, monsignor Ravasi ha definito la pellicola uno strumento “didattico” che serve a “far vedere un tema delicato come quello del dialogo fede e scienza”.
La regista e gli attori hanno sottolineato durante l’incontro con la stampa la propria passione nel presentare la figura di questo sacerdote e scienziato che fin da molto giovane era convinto che le forze della natura agiscano secondo un’armonia segreta, che deve essere scoperta con intuizione, pazienza e intelligenza, per il bene dell’essere umano e la gloria di Dio.