Chi legge il Vangelo: il diacono o il sacerdote?

Risponde padre Edward McNamara, L.C., professore di Teologia e direttore spirituale

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Nella sua rubrica settimanale, padre McNamara risponde oggi ad una domanda posta da un lettore in Brasile

Ho letto la risposta di padre McNamara sulla lettura del Vangelo e mi è venuto un dubbio. Lei scrive, basandosi sul nº 59 dell’ OGMR, che “il Vangelo è annunciato dal diacono o da un altro sacerdote”. Ne deduco che anche quando è presente un diacono l’annuncio del Vangelo può essere fatto dal sacerdote e non dal diacono. Io ho sempre saputo che quando è presente un diacono, tocca a lui proclamare il Vangelo. Vorrei una chiarificazione da parte di padre McNamara, a cui faccio gli auguri per le sue utilissime spiegazioni sulla liturgia. — S.V.F., diacono della diocesi di Uberlândia, Stato di Minas Gerais (Brasile)

Pubblichiamo di seguito la risposta di padre McNamara.

Le norme che regolano il tema non sono assolute e consentono una certa flessibilità per adattarsi a circostanze particolari. Allo stesso tempo, ci sono alcuni aspetti di decoro liturgico che vanno rispettati nei limiti del possibile.

Un principio da rispettare è che se un diacono è presente, tocca a lui leggere il Vangelo. Annunciare il Vangelo fra proprio parte del ministero diaconale e normalmente lui non dovrebbe essere sostituito in questo servizio.

Un sacerdote può proclamare il Vangelo solo se il diacono è impedito per un motivo eccezionale, ad esempio se non conosce la lingua nella quale viene letto il Vangelo in una celebrazione multilingue. Allo stesso modo, se il Vangelo deve essere cantato e il diacono non è qualificato per questo compito, allora un concelebrante può proclamare il testo sacro.

Nel caso di concelebrazione senza un diacono, il celebrante principale – vescovo o sacerdote – non dovrebbe leggere il Vangelo, anche se di norma tocca a lui tenere l’omelia .

Questo perché tradizionalmente nel rito latino l’annuncio del Vangelo non è stato un atto presidenziale.

Questo è probabilmente il motivo per cui il saluto “Il Signore sia con voi” viene pronunciato a mani giunte sia da parte del diacono che dal sacerdote prima di proclamare il testo.

Allargare e ricongiungere le mani è riservato agli atti specificamente presidenziali e quindi un diacono non dovrebbe mai fare questo gesto durante la Messa.

Lo può fare invece quando presiede altre funzioni liturgiche e nessun sacerdote è presente.

Se ci sono due diaconi, i compiti vengono di solito divisi: uno diacono della Parola e l’altro dell’Eucaristia. Oltre all’annuncio del Vangelo e le intercessioni generali, il diacono della Parola si mette alla sinistra del celebrante durante la liturgia dell’Eucaristia o può anche incensare il Santissimo Sacramento durante la Preghiera Eucaristica. Il diacono dell’Eucaristia si occupa delle consuete funzioni diaconali durante la preparazione delle offerte, la Preghiera Eucaristica e il segno della pace.

I lettori possono inviare domande all’indirizzo liturgia.zenit@zenit.orgSi chiede gentilmente di menzionare la parola “Liturgia” nel campo dell’oggetto. Il testo dovrebbe includere le iniziali, il nome della città e stato, provincia o nazione. Padre McNamara potrà rispondere solo ad una piccola selezione delle numerosissime domande che ci pervengono.

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ZENIT Staff

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