La NaProtecnologia, una soluzione etica per le coppie non fertili

Sviluppata in Irlanda dalla dottoressa Caroline Guindon

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di Nieves San Martín

PARIGI, giovedì, 7 maggio 2009 (ZENIT.org).- In un intervento inserito on line sul blog di bioetica della Conferenza Episcopale Francese dal sacerdote Olivier Bonnewijn si affronta il tema dell’assistenza medica nella procreazione, aprendo un dibattito che continuerà con altri articoli.

Bonnewijn, presbitero della Diocesi di Malines-Bruxelles e docente di Etica presso l’Istituto Teologico di Bruxelles, allude nella sua nota alla prova dell’infertilità per le coppie e apporta un chiarimento su ciò che la Chiesa cattolica afferma sul ricorso alle tecniche di produzione di embrioni umani.

Con chi parlare?, si chiede Bonnewijn nel suo articolo. “Dalla seconda metà del XX secolo – osserva –, il progresso della scienza permette di mettere a punto cure efficaci. I medici assistono casi di infertilità, dando così a molte coppie la possibilità di realizzare il desiderio di essere genitori. La Chiesa si è sempre rallegrata di questo progresso. Lo ha esortato e vi ha contribuito ampiamente. Lo sviluppo attuale della ‘NaProtecnologia’ offre un esempio tra gli altri. La medicina della procreazione ha fatto così irruzione tra le coppie mettendosi al loro servizio prima, durante o dopo la loro unione coniugale”.

Facendo eco alla nota di Olivier Bonnewijn, Caroline Guindon affronta nel suo apporto all’interno dello stesso blog il tema della NaProtecnologia.

“A differenza delle tecniche di assistenza medica alla procreazione, che aggirano le cause di infertilità e sostituiscono l’atto coniugale, la NaProtecnologia ricerca e tratta le cause soggiacenti all’infertilità, sia nella donna che nell’uomo, per permettere il concepimento in una relazione sessuale normale”, afferma la Guindon.

“L’obiettivo è, quindi, aiutare le coppie a concepire un bambino, ma non a qualsiasi prezzo: mai al prezzo della salute mentale e fisica della donna, del rapporto di coppia, della distruzione di altri embrioni o della svalutazione della persona del concepito”, aggiunge.

Caroline Guindon, medico, esercita la NaProtecnologia dal settembre 2005 presso la Clinica della Fertilità della Clinica Galway, in Irlanda.

La dottoressa spiega che la NaProtecnologia può aiutare le coppie che affrontano l’infertilità a concepire un bambino nel rispetto della loro relazione e dell’embrione.

Accessibile in Irlanda dal 1998, questo metodo ha permesso a più di 800 coppie irlandesi e inglesi di portare a termine una gravidanza. Finora sono state seguite 3.000 coppie.


Per accedere agli articoli: www.bioethique.catholique.fr

Per ulteriori informazioni sul metodo della dottoressa Guindon: www.fertilitycare.fr

[Traduzione dallo spagnolo di Roberta Sciamplicotti]

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ZENIT Staff

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