GINEVRA, martedì, 12 maggio 2009 (ZENIT.org).- La Settimana Mondiale per la pace tra palestinesi e israeliani, che si celebrerà dal 4 al 10 giugno prossimi, ha l’obiettivo di promuovere un’azione congiunta delle Chiese a favore di una pace giusta.
Chiese di venti Paesi hanno già inviato notizie sui propri programmi per questa Settimana all’organismo che ha convocato l’evento, il Consiglio Mondiale delle Chiese, secondo quanto rende noto questa organizzazione sulla sua pagina web.
Un’organizzazione comunitaria palestinese offre un mezzo affinché altri Paesi si uniscano alla Settimana inviando a Betlemme preghiere di pace (aei@p-ol.com).
“Quando i bambini di Shufa [nella West Bank] giocano vicino agli insediamenti, i colori israeliani pensano che la loro sicurezza sia minacciata. I bambini sono stati trattenuti e interrogati per ore”, scrive un Accompagnatore Ecumenico nei Territori palestinesi occupati su un blog della pagina web della Settimana Mondiale.
“Chiedete a tutte le persone di portare una piccola pietra nel proprio luogo di culto. Utilizzate la pietra per ricordare quelle persone che hanno subito la distruzione delle loro case. Che la pietra sia un ricordo delle ‘Pietre vive'”. Questo è uno dei molti suggerimenti che circolano nel Regno Unito tra le dodici Chiese e ministeri specializzati partecipanti.
In Norvegia, secondo quanto rendono noto sette organizzazioni ecclesiali del Paese, si progetta di includere un dibattito tra la società civile e i politici sull’investimento etico e gli insediamenti. In Norvegia a ottobre si svolgeranno le elezioni.
“Verranno inviate in Palestina preghiere e lettere dei bambini rifugiati a Mindanao, sfollati a causa dell’escalation della guerra tra il Governo e le forze ribelli musulmane”, scrive un organizzatore delle Filippine al Consiglio Mondiale delle Chiese.
“Abbiamo deciso di organizzare una catena di atti per esporre avvenimenti e situazioni, che inizierà in spiaggia e continuerà nell’interno del Paese, cambiando luogo ogni giorno”, afferma uno dei pianificatori della Settimana Mondiale nei Paesi Bassi. “Esorteremo le nostre comunità a fare lo stesso nelle proprie città o nei paesi”. L’idea si è ispirata ad atti organizzati nelle parrocchie olandesi durante la guerra di Gaza.
Persone e parrocchie di tutto il mondo sono invitate a inviare preghiere di pace a Betlemme. Un’organizzazione comunitaria ecclesiale di questa città condividerà le preghiere online (http://www.aeicenter.org/) perché possano essere usate in tutto il mondo durante la Settimana Mondiale e perché siano lette in Palestina accanto al muro e agli insediamenti e nelle parrocchie e nelle scuole, anche di Gaza.
La Settimana si celebra per la quarta volta. Si invitano i partecipanti a pregare e a sensibilizzare, ispirati dal tema “E’ tempo di Palestina”. A più di 120 Paesi è stata inviata una preghiera offerta dai leader delle Chiese di Gerusalemme, insieme ad inviti a unirsi alla Settimana Mondiale.
Nel 2008, il Consiglio Mondiale delle Chiese ha verificato che avevano partecipato persone, parrocchie e organizzazioni di 40 Paesi. Ogni anno sono aumentati sia il numero dei partecipanti che il tipo di attività.
Per il 2009 si esortano i partecipanti a concentrare la propria attenzione sugli insediamenti israeliani nei Territori occupati. Sulla pagina web del Consiglio Mondiale delle Chiese sono disponibili link sul tema, così come un messaggio, preghiere e liturgie per la Settimana.
In Canada, una delegazione ecclesiale congiunta canadese-palestinese organizzerà a maggio azioni per esercitare pressioni sul Parlamento.
Due episodi violenti registratisi di recente in Irlanda del Nord hanno indotti i membri della Chiesa irlandese a coinvolgersi ancor di più per porre fine all’occupazione violenta in Palestina, informa Susan Hood, bibliotecaria della Chiesa d’Irlanda e partecipante alla Settimana. La Hood ha diretto quest’anno la preparazione di una liturgia che condivide testimonianze di giovani palestinesi e israeliani. E’ possibile che venga trasmessa dalla televisione nazionale irlandese ed è già stata inviata alle Chiese di molti Paesi.
In Francia ci si concentra sui candidati alle elezioni europee del 7 giugno prossimo. Un forum di ONG in cui figurano cinque organizzazioni cattoliche e protestanti sta realizzando una campagna in favore dei diritti palestinesi.
“Ci accontenteremmo che i pastori includessero nel loro servizio domenicale il messaggio ‘E’ tempo di Palestina’ e/o la preghiera dei capi delle Chiese di Gerusalemme”, scrive Gerhilde Merz, organizzatrice parrocchiale austriaca. “Un’iniziativa di questo tipo è ancora qualcosa di nuovo per molte parrocchie”, aggiunge.
La Settimana inizia ogni anno il 4 giugno per segnalare l’ultimo giorno – il 4 giugno 1967 – in cui si sono mantenute frontiere internazionalmente riconosciute tra Israele e la futura Palestina. La Settimana fa parte del Forum Ecumenico Palestina/Israele del Consiglio Mondiale delle Chiese. All’inizio è stata chiamata Azione Internazionale delle Chiese per la Pace in Palestina e Israele.