Il Papa: l'università fornisca sapere ma anche "valori e motivazioni"

Udienza ai membri della LUMSA nel suo 70° anniversario

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CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 12 novembre 2009 (ZENIT.org).- Da sempre, e in particolare nella situazione odierna caratterizzata dall’emergenza educativa e dalle ripercussioni della crisi economica, l’università deve fornire contenuti e sapere ma anche “valori e motivazioni profonde”.

Lo ha ricordato Benedetto XVI questo giovedì mattina ricevendo in udienza i docenti e gli studenti della Libera Università Maria Santissima Assunta (LUMSA), in occasione del 70° anniversario di fondazione dell’Ateneo.

La LUMSA è nata nel 1939 per iniziativa della serva di Dio Madre Luigia Tincani, fondatrice dell’Unione Santa Caterina da Siena delle Missionarie della Scuola, e del Cardinale Giuseppe Pizzardo, allora Prefetto della Congregazione dei Seminari e delle Università degli Studi.

Con l’obiettivo di “promuovere un’adeguata formazione universitaria per le religiose destinate all’insegnamento nelle scuole cattoliche”, l’ateneo ha iniziato la sua attività “nel clima di impegno educativo del mondo cattolico suscitato dall’Enciclica di Pio XI Divini illius Magistri“, ha ricordato il Papa.

Nei suoi settant’anni di vita, l’istituzione “ha preparato schiere di insegnanti e si è notevolmente sviluppata, specie dopo la trasformazione, nel 1989, in Libera Università, e la conseguente creazione di nuove Facoltà con l’ampliamento del bacino di utenza”.

Attualmente l’ateneo ha circa 9000 studenti nelle quattro sedi sul territorio nazionale, rappresentando “un riferimento importante nel campo educativo”, capace di “compiere un percorso di crescita con una duplice attenzione: rimanere fedele all’intuizione originaria di Madre Tincani e, al tempo stesso, rispondere alle nuove sfide della società”.

Emergenza educativa e crisi economica

Nel suo discorso, Benedetto XVI ha ribadito che il contesto odierno è caratterizzato “da una preoccupante emergenza educativa”, nella quale “assume una rilevanza del tutto particolare il compito di coloro che sono chiamati all’insegnamento”.

“Si tratta anzitutto del ruolo dei docenti universitari, ma anche dello stesso iter formativo degli studenti che si preparano a svolgere la professione di docenti nei diversi ordini e gradi della scuola, oppure di professionisti nei vari ambiti della società”, ha osservato, sottolineando che “ogni professione diventa occasione per testimoniare e tradurre in pratica i valori interiorizzati personalmente durante il periodo accademico”.

La profonda crisi economica che il mondo sta attraversando, inoltre, evidenzia “l’esigenza di un investimento più deciso e coraggioso nel campo del sapere e dell’educazione, quale via per rispondere alle numerose sfide aperte e per preparare le giovani generazioni a costruire un futuro migliore”.

Per questo, “si avverte la necessità di creare nell’ambito educativo legami di pensiero, insegnare a collaborare tra discipline diverse e ad imparare gli uni dagli altri”.

Allo stesso modo, è sempre più urgente “la necessità di appellarsi ai valori fondamentali da trasmettere, come indispensabile patrimonio, alle giovani generazioni e, pertanto, di interrogarsi su quali siano tali valori”.

Sfide etiche

In questo panorama, alle istituzioni accademiche si pongono “in modo pressante” questioni di carattere etico.

Le Università cattoliche hanno un ruolo importante, “nella fedeltà alla loro identità specifica e nello sforzo di prestare un servizio qualificato nella Chiesa e nella società”.

“Nella complessa realtà sociale e culturale, l’Università cattolica è chiamata ad agire con l’ispirazione cristiana dei singoli e della comunità universitaria come tale; con l’incessante riflessione sapienziale, illuminata dalla fede, e la ricerca scientifica; con la fedeltà al messaggio cristiano così come è presentato dalla Chiesa; con l’impegno istituzionale al servizio del popolo di Dio e della famiglia umana, nel loro cammino verso la meta ultima”.

“Oggi, come in passato, l’Università ha bisogno di veri maestri, che trasmettano, insieme a contenuti e saperi scientifici, un rigoroso metodo di ricerca e valori e motivazioni profonde”, ha osservato.

Il Papa si è quindi rivolto agli studenti, chiedendo loro di mantenere “sempre aperti la mente e il cuore alla verità”.

“Dedicatevi ad acquisire, in modo profondo, le conoscenze che concorrono alla formazione integrale della vostra personalità, ad affinare la capacità di ricerca del vero e del bene durante tutta la vita, a prepararvi professionalmente per diventare costruttori di una società più giusta e solidale”, ha chiesto.

“L’esempio della Madre Tincani fomenti in tutti l’impegno di accompagnare il rigoroso lavoro accademico con un’intensa vita interiore, sostenuta dalla preghiera”.

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ZENIT Staff

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