CITTA’ DEL VATICANO, venerdì, 19 febbraio 2010 (ZENIT.org).- Né il Santo Padre né il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone hanno ricevuto la dichiarazione firmata da alcuni membri della Pontificia Accademia per la Vita, in cui si critica il Presidente di questa stessa Accademia, mons. Rino Fisichella.
E’ quanto ha riferito la Radio Vaticana riportando la risposta del Direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, alle domande di alcuni giornalisti.
Secondo quanto riferito da alcuni organi di stampa nel documento – tra i cui firmatari comparirebbe anche il prof. Michael Schooyans – diffuso al termine della recente Plenaria della Pontificia Accademia per la Vita, che si è tenuta in Vaticano dall’11 al 13 febbraio, si chiederebbe la rimozione dal suo incarico dell’Arcivescovo Fisichella.
Dal canto suo, riporta l’emittente pontificia, padre Lombardi ha fatto notare che il prof. Schooyans non era presente alla recente Assemblea plenaria dell’Accademia per la Vita, che sarebbe stata il luogo naturale per affrontare l’argomento.
Il tutto sarebbe nato da un articolo di mons. Fisichella pubblicato su “L’Osservatore Romano” il 15 marzo 2009 e riguardante il caso di un bambina brasiliana fatta abortire, a Recife, dei due gemelli che portava in grembo, frutto delle ripetute violenze subite dal giovane patrigno.
La vicenda aveva da subito infiammato l’opinione pubblica e non solo in Brasile, tanto che molti giornali francesi si erano scagliati contro la Chiesa, e in particolare contro l’Arcivescovo di Olinda e Recife, mons. José Cardoso Sobrinho, che aveva condannato il duplice aborto.
Nel suo articolo – che in seguito genererà numerose proteste – mons. Fisichella aveva giudicato inappropriata la decisione dell’Arcivescovo di Olinda e Recife di annunciare in modo pubblico e rapido la scomunica – “un fatto – osservava Fisichella – che si attua in maniera automatica” – delle persone coinvolte, perché in questo modo non si aiuta a mostrare il volto materno della Chiesa.
Successivamente la Congregazione per la Dottrina della Fede era stata costretta a intervenire sulla questione pubblicando una “Chiarificazione” apparsa l’11 luglio 2009 nell’edizione quotidiana italiana de “L’Osservatore Romano”.