Il Papa esorta i Vescovi brasiliani a promuovere l'Eucaristia

Riceve i presuli della Regione Norte II in visita ad limina

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di Roberta Sciamplicotti

CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 15 aprile 2010 (ZENIT.org).- Ricevendo questo giovedì mattina in udienza i Vescovi della Regione Norte II della Conferenza Episcopale del Brasile, Benedetto XVI li ha esortati a promuovere il culto del Santissimo Sacramento.

“La vostra visita ad limina si svolge nel clima di lode e giubilo pasquale che avvolge tutta la Chiesa, adornata dal fulgore della luce di Cristo Risorto – ha detto il Papa ai presuli, a Roma per la visita ad limina apostolorum -. In lui, l’umanità ha superato la morte”.

“Essendo vivo e risorto, Cristo può diventare ‘pane vivo’ per l’umanità”, ha spiegato.

Per questo, “il centro e la fonte permanente del ministero petrino sono nell’Eucaristia, cuore della vita cristiana, fonte e culmine della missione evangelizzatrice della Chiesa”.

In quest’ottica, si può capire “la preoccupazione del Successore di Pietro per tutto ciò che può offuscare l’aspetto più originale della fede cattolica: oggi Gesù Cristo è vivo e realmente presente nell’ostia e nel calice consacrati”.

Secondo il Pontefice, “una minore attenzione a volte prestata al culto del Santissimo Sacramento è indizio e causa dell’offuscamento del senso cristiano del mistero, come accade quando nella Santa Messa ad essere preminente e operante non è più Gesù, ma una comunità indaffarata con molte cose anziché essere raccolta e lasciarsi attirare dall’Unico necessario: il suo Signore”.

“L’atteggiamento primario ed essenziale del fedele cristiano che partecipa alla celebrazione liturgica non è fare, ma ascoltare, aprirsi, ricevere”, ha commentato.

“E’ ovvio che in questo caso ricevere non significa restare passivi o disinteressarsi di ciò che vi avviene, ma cooperare – perché resi capaci di farlo dalla grazia di Dio”.

“Se nella liturgia non emergesse la figura di Cristo, che è al suo inizio ed è realmente presente per renderla valida, non avremmo più la liturgia cristiana”.

“Come sono distanti da tutto questo quanti, in nome dell’inculturazione, cadono nel sincretismo introducendo riti presi da altre religioni o particolarismi culturali nella celebrazione della Santa Messa!”, ha esclamato.

Benedetto XVI ha quindi ricordato che al giorno d’oggi esiste “una mentalità incapace di accettare la possibilità di un reale intervento divino in questo mondo in soccorso dell’uomo”.

“La confessione di un intervento redentore di Dio per cambiare questa situazione di alienazione e di peccato è vista da quanti condividono la visione deista come integralista, e lo stesso giudizio vale a proposito di un segno sacramentale che rende presente il sacrificio redentore”, ha proseguito.

Il culto, ricorda il Papa, “non può nascere dalla nostra fantasia; sarebbe un grido nell’oscurità o una semplice autoaffermazione”.

La vera liturgia, invece, “presuppone che Dio risponda e ci mostri come possiamo adorarlo”.

Come ricorda l’Esortazione Apostolica Sacramentum Caritatis, “la Chiesa può celebrare e adorare il mistero di Cristo presente nell’Eucaristia proprio perché Cristo stesso si è donato per primo ad essa nel sacrificio della Croce”.

“La Chiesa vive di questa presenza, e la sua ragion d’essere e di esistere è il fatto di estendere questa presenza al mondo intero”, ha sottolineato il Papa.

Il Vescovo di Roma ha quindi ricordato il XVI Congresso Eucaristico Nazionale, che si celebrerà tra un mese a Brasilia e verrà “arricchito dall”oro’ dell’eternità presente nel tempo: Gesù Eucaristia”.

“Egli sia davvero il cuore del Brasile, fonte della forza che permette alle donne e agli uomini brasiliani di riconoscersi e aiutarsi come fratelli, come membri del Cristo totale”, ha auspicato.

“Chi vuole vivere, ha dove farlo e di che vivere. Avvicinatevi, credete, entrate a far parte del Corpo di Cristo e sarete vivificati!”, ha concluso.

La Regione ecclesiastica del Norte II copre il territorio degli Stati dell’Amapá e del Pará, con una popolazione di meno di sette milioni di abitanti distribuita su un territorio che è circa cinque volte quello dell’Italia. Ha un’Arcidiocesi, 8 Diocesi e 5 prelature territoriali.

Monsignor Flávio Giovenale, Vescovo di Abaetetuba, ha affermato che le sfide di questa regione sono essenzialmente due: quella “rappresentata dalle distanze” – “basti pensare che c’è in media un sacerdote ogni 20mila abitanti e uno ogni 25mila Kmq” – e “la dimensione eucaristica, nel senso che sappiamo che l’Eucaristia fa la Chiesa, ma qui la maggior parte delle comunità celebra la Santa Messa solo due o tre volte all’anno”.

La Regione Norte II è stata istituita nel 1966 e, come tutta la Chiesa nell’Amazzonia brasiliana, si è distinta fin dall’inizio per il suo attivo impegno a favore dell’integrità della foresta amazzonica e delle fasce sociali emarginate del territorio del delta del Rio delle Amazzoni.

Questo impegno ha portato a pagare anche un pesante tributo di sangue. Tra i martiri, c’è suor Dorothy Stang, religiosa di origine statunitense uccisa il 12 febbraio 2005 per la sua opera in difesa dell’ambiente e dei contadini poveri.

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ZENIT Staff

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