ROMA, domenica, 11 luglio 2010 (ZENIT.org).- Nonostante il disavanzo registrato per il secondo anno di seguito, migliorano i bilanci consuntivi della Santa Sede e del Governatorato per il 2009. E’ quanto si è appreso sabato al termine della 45.ma riunione in Vaticano del Consiglio di Cardinali per lo studio dei problemi organizzativi ed economici della Santa Sede.
Bilancio economico della Santa Sede
Il Bilancio Consuntivo Consolidato 2009 della Santa Sede si è chiuso con un disavanzo di 4.102.156 euro. Le entrate sono di 250.182.364 euro e le uscite di 254.284.520 euro.
In relazione ai risultati conseguiti nel 2009, è stato possibile assorbire le fluttuazioni negative che erano state sospese nel 2008 mediante la ricezione di criteri contabili adottati internazionalmente.
Le uscite – si legge nel comunicato diffuso il 10 luglio della Sala Stampa vaticana – sono da attribuirsi per la maggior parte alle spese ordinarie e straordinarie dei Dicasteri e Organismi della Santa Sede, i quali, con la loro specifica attività, partecipano alla cura pastorale del Sommo Pontefice nei confronti della Chiesa universale.
In tale ambito, è stato considerato l’intero sistema delle comunicazioni della Santa Sede, con particolare attenzione alla Radio Vaticana. In questi enti prestano il loro servizio 2.762 persone, di cui 766 ecclesiastici, 344 religiosi (261 uomini e 83 donne), 1652 laici (1201 uomini e 451 donne).
Governatorato dello Stato della Città del Vaticano
Il presidente della Prefettura, mons. Velasio De Paolis, ha presentato poi il Bilancio Consuntivo 2009 del Governatorato che provvede alla gestione del territorio, delle istituzioni e delle strutture, nonché all’esercizio di attività di supporto alla Santa Sede.
Come altri Stati – si legge ancora nel comunicato – anche quest’anno il Vaticano ha risentito degli effetti della crisi economico-finanziaria internazionale, chiudendo con un disavanzo di 7.815.183 euro, con una variazione in positivo rispetto all’anno precedente di quasi 7,5 milioni di euro.
Il contenimento dei costi generali ha permesso di procedere al recupero della perdita del settore finanziario generatasi nel 2008. Nel Governatorato-Stato della Città del Vaticano prestano servizio 1891 persone, di cui 38 religiosi, 27 religiose, 1543 laici e 283 laiche.
Notevole è stato anche l’impegno economico e finanziario sostenuto per la tutela, la valorizzazione ed il restauro del patrimonio artistico della Santa Sede, con la grande opera di restauro di tutte le componenti architettoniche del Colonnato di Piazza San Pietro e interventi nelle Basiliche Papali di San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le Mura e Santa Maria Maggiore.
Sono stati rilevanti anche i costi sostenuti per la sicurezza all’interno dello Stato della Città del Vaticano e per i grandi lavori di ristrutturazione della Biblioteca Apostolica Vaticana, la cui apertura è prevista per il prossimo mese di settembre. I Bilanci – si precisa – come di consueto, sono stati sottoposti a verifica e certificazione.
Obolo di San Pietro, una colletta indipendente
Nel 2009, invece, l’Obolo di San Pietro è ammontato complessivamente a 82.529.417 dollari.
L’Obolo di San Pietro è una colletta che si tiene ogni anno nella maggior parte delle parrocchie del mondo in occasione della Solennità dei Santi Pietro e Paolo, il 29 giugno, Giornata della Carità del Papa.
Il denaro raccolto, che viene destinato dal Papa non alle spese della Santa Sede, ma alle opere in aiuto dei più poveri, comprende i contributi provenienti dagli istituti di vita consacrata, dalle società di vita apostolica e dalle fondazioni, così come dalle donazioni di fedeli privati.
I maggiori contributi nel 2009 sono pervenuti dai cattolici di Stati Uniti, Italia e Francia. Si conferma significativo, in rapporto al numero dei cattolici, il contributo di Corea e Giappone.
A sostegno della struttura centrale della Chiesa, i Vescovi hanno versato, secondo le possibilità delle loro diocesi, in base al canone 1271 C.I.C., l’importo di 31.516.020 dollari. L’apporto più rilevante è stato presentato dalle diocesi degli Stati Uniti, seguite da quelle della Germania.
Come è noto, tali contributi sono da distinguersi da quelli stabiliti da accordi bilaterali, come per esempio l’Otto per mille in Italia, di cui non beneficia la Santa Sede, ma che sono destinati alle Chiese particolari, per attività di culto e carità.
Vi sono infine le offerte pervenute da altre Istituzioni, tra cui lo Istituto Opere Religiose (Ior), che ha donato 50.000.000 dollari per le attività di religione del Santo Padre.