Il risveglio di Caterina: una storia della pietà di Dio


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di Antonio Gaspari

RIMINI, lunedì, 23 agosto 2010 (ZENIT.org).- Caterina Socci, 24 anni, una ragazza bella e radiosa, aperta alla vita, a 12 giorni dalla laurea il suo cuore si ferma, gli amici prima e i medici dopo riescono a tenerla in vita, ma le sue condizioni sono disperate.

Suo padre Antonio Socci, noto giornalista e scrittore, travolto dal dolore, tra le lacrime e lo sgomento, manda un messaggio a tutti i suoi amici e sul blog, chiede preghiere per Caterina. Supplica intercessioni in Cielo per tenere in vita la sua primogenita.

Da quel momento, è il 12 settembre 2009, si verifica un fenomeno straordinario che dura ancora oggi. Migliaia di persone, commosse dalla condizione di umana sofferenza in cui si trova una famiglia che sta per perdere la propria figlia, si raccoglie in preghiera.

C’è chi si offre al Signore per la vita di Caterina, chi si converte e comincia a recitare il Rosario, chi ritrova la fede perduta, chi si sveglia dal torpore della fede debole, chi comincia a fare opere di carità, chi organizza veglie di preghiera, chi aggiunge orazioni alla pratica quotidiana, chi si confessa, chi ricomincia a frequentare la Chiesa.

Ha scritto Antonio Socci nella presentazione del libro “Caterina, diario di un padre nella tempesta” (Rizzoli): “Uno spettacolo di fede e amore (…) fra di loro molti sono atei e agnostici, eppure l’esperienza di Caterina spinge queste persone a riscoprire il significato ed il valore della preghiera, a ritrovare il senso di una fede perduta o lasciata in disparte”.

Così la sofferenza di Caterina ha suscitato il miracolo del risveglio della fede in tante persone.

Miracolosamente anche Caterina ricomincia a vivere. Il cuore riprende a battere da solo, per respirare non ha bisogno di macchine.

Nel tempo i suoi miglioramenti sono repentini e impensabili. Nel gennaio del 2010, mentre sua madre le sta leggendo un divertente passo del “Il giovane Holden” di J.D. Salinger, Caterina scoppia a ridere.

Non si tratta di un gesto inconsulto, è proprio la risata bella e allegra di Caterina.

Domenica 22 agosto al Meeting di Rimini, in una sala stracolma di gente, Alessandra, la mamma di Caterina, nel presentare il libro scritto dal marito Antonio ha detto: “Sono qui per ringraziare tutti quelli che sostengono Caterina e noi con la preghiera”.

“Il suo recupero – ha aggiunto – a detta dei medici, è straordinario”.

Attualmente Caterina mostra di capire benissimo ciò che le viene detto e riesce a comunicare con tutte le persone che la circondano.

Alessandra Socci si dice stupita anche dalla serenità interiore di Caterina.

L’insegnante e amica di famiglia Mariella Carlotti, ha rilevato che “non ricorda di aver visto Caterina così lieta”.

Una delle sue amiche più vicine, Giulia insieme al fidanzato di Caterina, Stefano, hanno raccontato che erano almeno duecento le persone che si trovavano a pregare e addirittura dormivano in ospedale per starle vicino.

Elena Ugolini, preside del Liceo Malpighi di Bologna, ha voluto sottolineare che la vicenda di Caterina ha cambiato il suo rapporto con la fede.

“Rileggendo questo libro ho capito che è un regalo per noi”, ha affermato la Ugolini, ed ha raccontato del rapporto di amicizia con Antonio Socci e della sua famiglia che è rifiorito da quando si sono trasferiti a Bologna per assistere la figlia alla Casa dei risvegli Luca De Nigris.

“E’ grazie a loro – ha concluso la Ugolini – che mi sono resa conto del mistero grande che sono i figli e della grandezza della storia di cui facciamo parte”.

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ZENIT Staff

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