di Antonio Gaspari

ROMA, domenica, 22 agosto 2010 (ZENIT.org).- “Come il titolo del Meeting sottolinea, non qualsiasi cosa è la meta ultima del cuore dell’uomo, ma solo le cose grandi”. Così inizia il messaggio che il Pontefice Benedetto XVI ha inviato domenica 22 agosto al Vescovo di Rimini, monsignor Francesco Lambiasi, in occasione dell’apertura del Meeting per l’amicizia tra i popoli.

Il Papa ha spiegato che “l’uomo è spesso tentato di fermarsi alle cose piccole, quelle che danno una soddisfazione ed un piacere ‘a buon mercato’, a quelle che appagano in un momento, cose tanto facili da ottenere, quanto ultimamente illusorie”.

Ma, l’uomo “non vive di solo pane”. Il Papa ha ricordato la risposta di Gesù alle tentazioni del diavolo (Mt 4,4), precisando che solo Dio “sazia la fame profonda dell’uomo”.

“Le cose finite – ha aggiunto – possono dare barlumi di soddisfazione o di gioia, ma solo l’infinito può riempire il cuore dell’uomo”.

“Dio – ha sottolineato – è venuto al mondo per risvegliare in noi la sete di cose grandi”.

Il Pontefice ha poi rilevato il significato e l’importanza della preghiera. Riprendendo Sant’Agostino ha spiegato che “a Dio possiamo chiedere tutto. Tutto ciò che è buono”.

“Nel dialogo con Lui – ha proseguito – portando tutta la nostra vita davanti ai suoi occhi, impariamo a desiderare le cose buone, a desiderare, in fondo, Dio stesso”.

A questo proposito si narra che San Tommaso, in uno dei suoi momenti di preghiera, sentì il Signore che gli disse: “Hai scritto bene di Tommaso; che cosa desideri?”, e San Tommaso rispose “Nient’altro che Te”, per questo motivo il Papa ha affermato che “imparare a pregare è imparare a desiderare e, così, imparare a vivere”.

Nel messaggio trasmesso tramite il Cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, il Santo Padre ricorda, a cinque anni dalla sua scomparsa, monsignor Luigi Giussani e si “unisce spiritualmente agli aderenti al Movimento di Comunione e Liberazione”.

Il Vescovo di Roma ricorda che, in occasione dell’udienza svoltasi in Piazza san Pietro il 24 marzo del 2007, disse che “don Giussani si impegnò (…) a ridestare nei giovani l’amore verso Cristo, (…) ripetendo che solo Lui è la strada verso la realizzazione dei desideri più profondi del cuore dell’uomo”.

Il messaggio del Pontefice al Meeting si conclude con la Benedizione apostolica e l’auspicio che queste riflessioni “siamo d’aiuto per conoscere, incontrare e amare sempre di più il Signore e testimoniare nel nostro tempo che le cose grandi a cui anela il cuore umano si trovano in Dio”.