Unità e cristiani mediorientali nel colloquio tra il Papa e il dott. Tveit

Ricevuto in Vaticano il Segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese

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ROMA, domenica, 5 dicembre 2010 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha ricevuto questo sabato il Segretario generale del Consiglio Ecumenico delle Chiese (CEC) di Ginevra, Olav Fykse Tveit, con il seguito. E’ infatti consuetudine che, dopo l’elezione, il nuovo Segretario generale di questo organismo si rechi in visita alla Santa Sede. 

Il dott. Tveit, pastore luterano della Chiesa di Norvegia, che ha assunto il suo nuovo incarico il primo gennaio 2010, ha iniziato il 3 dicembre una visita ufficiale di 3 giorni al Santo Padre e al Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.

Per l’occasione è stato accompagnato da una delegazione formata dalla consorte, Anna Bjorvatten, da Georges Lemopoulos, Vicesegretario generale del CEC, dal dott. John Gibaut, Direttore della Commissione “Fede e Costituzione”, dal dott. Martin Robra, Direttore dei programmi del CEC, dalla rev.da Fulata Mbano-Moyo, responsabile del programma sul ruolo delle donne nella Chiesa e nella società e dal sig. Mark Beach, Direttore delle comunicazioni.

Il pastore luterano norvegese e la delegazione da lui guidata sono stati ricevuti anche dal Cardinale Kurt Koch, Presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ed hanno visitato la Segreteria di Stato.

Domenica, 5 dicembre, il reverendo Tveit ha pronunciato un’omelia in occasione di una celebrazione nella chiesa metodista di via XX Settembre, seguita da un incontro con rappresentanti delle congregazioni protestanti locali, presso la chiesa valdese di via IV Novembre. La delegazione è poi stata accolta presso la sede della Comunità di Sant’Egidio per la celebrazione ecumenica di preghiera, durante la quale il dott. Tveit ha tenuto l’omelia, e presso il Centro del Movimento dei Focolari.

Il Consiglio ecumenico delle Chiese è un’associazione di Chiese – attualmente 349 – presente in più di 110 Paesi, in rappresentanza di oltre 550 milioni di cristiani in tutto il mondo (ortodossi, anglicani, protestanti e alcune chiese pentecostali ed evangeliche).

La Chiesa cattolica romana non è membro, ma collabora con il CEC ed è membro a pieno titolo di due Commissioni del CEC: Fede e Costituzione e Missione Mondiale ed Evangelizzazione. Joseph Ratzinger è stato membro della Commissione Fede e Costituzione dal 1968 al 1975.

Il CEC – il cui organo di governo più importante è l’Assemblea, che si riunisce ogni sette anni circa – è stato inaugurato formalmente nel 1948 ad Amsterdam (Olanda). Lo strumento principale dei rapporti tra Chiesa cattolica e CEC è un corpo consultivo creato nel 1965 e denominato Gruppo di Lavoro Congiunto.

In una nota apparsa sul sito del CEC si legge che durante l’incontro sono state affrontate numerose questioni tra cui “l’unità visibile della chiesa e la situazione dei cristiani in Medio Oriente”.

Il Papa, ha rivelato il pastore luterano, “ha espresso interesse per come stiamo sviluppando e pianificando il nostro lavoro futuro”.

Il dott. Tveit ha affermato, inoltre, che il Papa ha incoraggiato a mettere la Bibbia al centro dei colloqui e delle riflessioni teologiche, al fine di rafforzare l’unità visibile dei cristiani.

Tveit e Papa Benedetto hanno poi discusso sulla situazione in Sudan, meta di un prossimo viaggio del Segretario generale del Cec, dove si terrà un referendum il 9 gennaio 2011 per l’indipendenza della parte Sud del Paese. “In questo contesto – ha affermato Tveit – la Chiesa cattolica romana è un attore estremamente importante e a Khartoum la Chiesa ha una presenza molto visibile e forte”.

I due hanno anche parlato di come poter sostenere il cristianesimo nel Medio Oriente.

“Ci siamo detti coscienti che il numero di cristiani è in calo, in particolare nel contesto dell’Iraq dove la gente fugge dal Paese e dal conflitto in corso”, ha detto Tveit.

“Tuttavia abbiamo parlato anche della situazione in Israele e Palestina” dove – ha continuato – “le chiese devono testimoniare in maniera unita”.

Tveit ha quindi aggiunto che lui e il Papa hanno condiviso l’idea che “la situazione delle Chiese nel Medio Oriente è collegata al contesto politico e alle realtà politiche sia Palestina che in Israele ma anche nelle altre parti del Medio Oriente”.

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ZENIT Staff

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