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Al Venerato Fratello Cardinale Crescenzio Sepe

Arcivescovo Metropolita di Napoli

Desidero esprimerLe, venerato Fratello, il mio compiacimento per la sollecitudine da Lei manifestata in molti modi verso l'amata Chiesa di Napoli, la cui storia si arricchisce ora di un ulteriore significativo capitolo con l'apertura di uno speciale Anno Giubilare, a dieci anni dal Grande Giubileo dell'Anno Duemila.

Serbo ancora caro nel mio cuore il vivo ricordo della Visita Pastorale del 21 novembre 2007, sempre grato al popolo napoletano per l'abbraccio affettuoso con il quale mi ha accolto. Codesta Comunità diocesana ha un patrimonio religioso prezioso, che esige la coerenza della fedeltà e il coraggio della testimonianza. Nel solco di questa ricca tradizione è fiorita abbondante la santità cristiana, esprimendosi in figure celebri che hanno lasciato una traccia profonda nella Chiesa e nella società. Da questi fulgidi esempi deriva la consegna a continuare in questa vostra Terra tale storia di fede e di carità, operando con pari vigore e slancio apostolico. Certo, il contesto socio-culturale è oggi assai diverso rispetto al passato e, se è dato di gioire nel Signore per la fede genuina e perseverante di tanti cristiani, è doloroso constatare il diffondersi di una visione secolaristica della vita e l'irruenza di mali che affliggono il consorzio civile, insidiato dall'individualismo.

In questa atmosfera si verifica anche l'influsso di modelli negativi e devianti, che incidono fortemente sulla vita familiare e sociale, in particolare, sulle nuove generazioni. Desidero ribadire, pertanto, l'urgenza della formazione umana e cristiana dei ragazzi e dei giovani, perché essi sono gravemente esposti ai rischi della devianza. Occorre formare uomini e donne di forte personalità, di solida fede e di coerente vita cristiana. Esorto i genitori a far conoscere Gesù e il suo messaggio ai figli, fin da piccoli, con i segni e le parole che la comunità cristiana ha da sempre suggerito e praticato. Il futuro dipende in gran parte dalla riuscita di questo impegno formativo integrale.

Nei diversi ambienti di vita, i cristiani sono chiamati ad essere operatori di verità e testimoni coraggiosi del Vangelo; ciascuno può e deve adoperarsi a far sì che i valori spirituali ed etici, tradotti in stile di vita, offrano un contributo determinante all'edificazione di una società più giusta e fraterna. Occorrerà allora impegnarsi per assicurare, con l'ispirazione e la forza che vengono da Dio, rapporti di autentica carità, che si esprimano in forme concrete di solidarietà e di servizio, in modo da mostrare esempi di vita alternativi, accessibili a tutti e, nello stesso tempo, emblematici. Così si potrà rafforzare la consapevolezza che anche oggi, come sempre, il seme del Regno di Dio è presente ed è attivo: un seme carico di avvenire, capace, se accolto in modo personale e generoso, di trasformare anche le situazioni più difficili e di rinnovare il cuore ed il volto di Napoli.

Venerato Fratello, affido i buoni propositi di questo Anno Giubilare diocesano alla Madonna del Carmine, protettrice della Città partenopea. La Vergine Maria, Madre della Santa Speranza, e il venerato Vescovo e Martire san Gennaro, incoraggino e sostengano gli sforzi comuni, affinché Napoli ritrovi lo splendore dei suoi tempi migliori. Con questi voti, imparto di cuore a Lei ed all'intera comunità diocesana e cittadina una speciale Benedizione Apostolica, propiziatrice di pace e di spirituale fervore.

Dal Vaticano, 14 dicembre 2010

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