Le Caritas diocesane europee in ritiro spirituale a Jasna Góra

di don Mariusz Frukacz

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ROMA, martedì, 7 dicembre 2010 (ZENIT.org).- “Eccomi, Signore!” (Is 6,8) è stato il tema degli esercizi spirituali per i responsabili delle Caritas diocesane e altre agenzie ecclesiali del continente europeo che si sono svolti presso il santuario mariano di Jasna Gora, a Częstochowa (Polonia), dal 29 novembre al 3 dicembre.

All’incontro hanno partecipato 320 responsabili delle organizzazioni caritative cattoliche europee, alla presenza di cinque Cardinali e 50 Vescovi provenienti da 140 diocesi di 26 Nazioni. Le meditazioni degli esercizi spirituali sono state dirette dalla badessa olandese Theresa Brenninkmeijer, O. Cist. All’incontro ha partecipato anche il Cardinale Robert Sarah attuale Presidente del Pontificio Consiglio “Cor unum”.

“Częstochowa è un luogo importante per il nostro incontro. Un luogo dove si può veramente raggiungere la riflessione spirituale – ha detto a ZENIT il Cardinale Paul Josef Cordes già Presidente del Pontificio Consiglio ‘Cor unum’ -. Bisogna ricordare che in Europa si sviluppa la nostra attività, la sfera pratica e la tecnica. Ma per la riflessione spirituale ho voluto scegliere un luogo dove è possibile realizzare l’incontro con Maria. Per questo è molto importante la preghiera nella cappella della Madonna Nera di Jasna Góra. Il santuario polacco aiuta tutti noi ad entrare nella prospettiva della fede. Con l’aiuto di Maria, possiamo approfondire la spiritualità, che viene emanata e praticata in questo luogo”.

Secondo il Cardinale Cordes, “i frutti del servizio caritativo sono molto importanti. Noi cristiani abbiamo un patrimonio speciale. Vale a dire, abbiamo la parola di Cristo, ma anche la tradizione del servizio ai poveri. Nella storia della Chiesa abbiamo i tanti esempi dei santi, come la Beata Madre Teresa di Calcutta, che ci insegnano come mettere in pratica il comandamento dell’amore verso il prossimo”.

“Il nostro primo dovere come cristiani – ha spiegato il porporato – è quello di ricordare la ricchezza di questo patrimonio. Dobbiamo ricordare, ma anche vivere di questo. Noi, come Caritas abbiamo anche la consolazione che viene da Dio. Importante è anche la dimensione spirituale della nostra attività che deve essere prima vissuta nel coinvolgimento personale nella Caritas e poi messa in pratica. Tante volte il messaggio della fede aiuta una persona in difficoltà”.

Il porporato ha quindi sottolineato a ZENIT l’importanza della dimensione mariana per l’attività caritativa.

“Guardando la storia della nostra attività caritativa – ha rilevato – constatiamo la grande importanza che hanno i diversi strumenti umani. Tutte le organizzazioni coinvolte in attività caritative, come la Caritas e la Croce Rossa, hanno utilizzato questi strumenti molto bene. Ma parlando di Caritas bisogna guardare anche alla formazione del cuore. E qui a Jasna Góra guardiamo il Cuore di Maria che non comprende solo la formazione di una certa sensibilità umana, ma è la formazione di un cuore che attende tutto da Dio. Nel mondo secolarizzato in cui non si parla di Dio, abbiamo la necessità di una tale formazione del cuore. Abbiamo bisogno di modellare il nostro cuore sul Cuore di Maria”.

“Per i partecipanti delle esercizi spirituali questa iniziativa è una risposta all’appello che il Pontefice Benedetto XVI ha lanciato attraverso l’enciclica ‘Deus Caritas est’, e cioè quello di formare i cuori”, come ha spiegato a ZENIT il diacono Giorgio, direttore della Caritas di Brescia, per il quale “la formazione del cuore e la vicinanza con gli altri sono i due polmoni della Caritas”.

Gli esercizi spirituali per la Caritas si sono svolti a Guadalajara (Messico) nel 2008 e a Taipei (Taiwan) nel 2009. L’Europa è il terzo continente dove si sono svolti gli esercizi spirituali e, come ha sottolineato don Zbigniew Sobolewski, Segretario della Caritas in Polonia, è stato “il Santo Padre Benedetto XVI in persona che ha voluto Jasna Góra come luogo del nostro incontro”.

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ZENIT Staff

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