di Emmanuele Di Leo
ROMA, lunedì, 23 maggio 2011 (ZENIT.org).- Il 19 maggio, presso l’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum in Roma, la Facoltà di Bioetica ha conferito all’on. Carlo Casini il premio: “Una Vita per la Vita”.
Il premio giunto alla sua terza edizione, viene assegnato annualmente a persone o istituzioni che abbiano contribuito, in diversi ambiti, a valorizzare, amare, rispettare e difendere la vita umana.
Moderato dal responsabile della Promozione della Facoltà di Bioetica, l’evento è iniziato con la lettura del prof. Salvatore La Rosa – Assistente di Studi del Rettore – della lettera del Rettore dell’Ateneo, padre Pedro Barrajon L.C., che ha ringraziato l’onorevole per l’impegno continuo nel difendere e promuovere la dignità della vita umana.
Il Rettore ha evidenziato: «Un impegno mirabilmente espresso ed onorato da tantissimi anni, nelle diverse realtà civili ed accademiche, tra cui il nostro Ateneo Pontificio, considerandola come una delle punte di diamante del nostro corpo docenti. Ma soprattutto, per l’impegno manifestato con encomiabile ardimento nel contesto politico. Sono numerosissime e memorabili, infatti, le battaglie da Lei strenuamente e passionalmente combattute, alla testa del Movimento per la Vita italiano, per la salvaguardia del dono così prezioso qual è la vita umana, della sua dignità, della sua sacralità, seguendo, in piena fedeltà le linee del magistero di Santa Madre Chiesa».
Sono seguiti anche i saluti e gli omaggi del Decano della Facoltà di Bioetica, padre Victor Pajares L.C.
L’esposizione della “Laudatio” da parte di padre Gonzalo Miranda L.C., Ordinario della Facoltà di Bioetica, ha lasciato l’uditorio commosso e pienamente partecipe. «La Facoltà di Bioetica si pregia di avere tra i suoi docenti l’onorevole Casini. La bioetica, però, è una disciplina “pratica”. E pertanto, il nostro interesse non si riduce alle aule universitarie. Al contrario, è per noi di prima importanza la partecipazione nella vita sociale».
Descrivendo il nome al premio, “Una vita per la vita”, padre Gonzalo ha affermato: «l’impegno che oggi riconosciamo è un impegno “per la vita” umana in tutte le sue espressioni. Non “la vita” come concetto astratto, ma le persone viventi concrete, soprattutto le più deboli e le più esposte agli abusi e soprusi, purtroppo numerosi, che avvengono nella nostra società. Una società che dimostra una grande sensibilità verso alcune categorie di essere umani, come i bambini; ma che sembra ancora incapace di riconoscere la dignità di tutti gli esseri umani, come quelli non ancora nati o quelli che si trovano nell’incapacità di interagire con gli altri. Carlo Casini ha lottato e continua a lottare per difendere la vita e la dignità soprattutto di coloro che non possono difendersi da soli».
Continuando, il docente ha sottolineato: «una lunga vita, impegnata e donata per intero. Carlo, per la vita, ha dedicato e continua a dedicare tutto se stesso: corpo e anima; tempo e talenti; la sua persona ma anche la sua famiglia, le amicizie e i molteplici rapporti personali. Possiamo veramente dire che la vita tutta di Carlo Casini è dedicata alla difesa e a alla promozione della vita».
Ha partecipato alla premiazione, inviando un messaggio epistolare, anche mons. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, già Segretario della Conferenza Episcopale Italiana, che ha affermato: «è questa una preziosa occasione per dimostrare il mio grazie, dal profondo del cuore, per quanto da lei fatto con tanta intelligenza e tanta dedizione. Il suo parere è stato sempre illuminante e la sua azione così spesso decisiva».
Il prof. Lucio Romano, Copresidente nazionale dell’Associazione Scienza & Vita, è intervenuto definendo l’Onorevole Carlo Casini, un «antesignano della biopolitica in Italia», descrizione – ha affermato il Presidente – che «non rappresenterebbe pienamente l’operato dell’uomo Carlo Casini, riconosciuto leader che ha rappresentato e continua a rappresentare quel popolo della vita che non si arrende mai». Continuando la testimonianza, il professore ha descritto l’azione dell’amico Carlo, come un operato «del dibattere secondo ragione ed evidenza, senza mai sottrarsi al contraddittorio, anche quando in “territorio ostile”»,
Un operato preso a esempio da molti – ha concluso il Presidente – e per molti, ha rappresentato «con rigore di argomentazioni e saggezza di rappresentazione» il battersi per un’idea giusta.
Decisamente appassionato l’intervento di Lucia Barocchi, Cofondatrice insieme al marito, Carlo Barocchi e all’on. Carlo Casini, del Movimento Per la Vita italiano. Anche la Barocchi, nell’anno 2009, ha ricevuto l’onore del premio “Una Vita per la Vita”. Ed è proprio con lei che la Facoltà di Bioetica ha dato inizio a quest’appuntamento annuale.
La Barocchi in più passi della sua testimonianza, ha riportato ai presenti ricordi di momenti salienti della nascita e dello sviluppo del Movimento Per la Vita e con la sua nota dolcezza ha descritto Carlo Casini come un grande trascinatore e instancabile innamorato della causa. Un magistrato, un Presidente d’associazione, un grande uomo, capace di donare tutto se stesso agli altri.
L’ultima testimonianza, quella più toccante, è stata introdotta all’uditorio dal moderatore: «Come meglio presentare il prossimo intervento se non con le parole rilasciate in un’intervista nel 1999 dall’on. Carlo Casini?» Il moderatore ha letto: «Devo dirlo, non ci sarebbe stato quel poco che ho fatto, forse nemmeno il Movimento per la Vita, senza una moglie come lei. Il tema della vita l’ha sentito e fatto proprio. Nel Movimento è stata elemento di raccordo, di accoglienza, di reclutamento di persone».
La sig.ra Maria Nitti, moglie dell’onorevole, ha raccontato l’unione di una famiglia votata alla vocazione della salvaguardia del valore della vita umana, dal concepimento alla sua morte naturale:
«Il suo impegno per la vita non è frutto di uno slancio momentaneo e passeggero. Il suo impegno non è stato – e non è – un episodio, ma è stato ed è – davvero – il dono della sua vita. La generosità, la tenacia, la coerenza, l’altissimo senso della Giustizia, parlano da soli. Un dono – questo della vita per la vita – che è partito da lontano: ricordo che intuii questa vocazione di Carlo proprio nell’occasione in cui ci siamo conosciuti, quando partecipai ad una conferenza tenuta da lui in Parrocchia, sulla dottrina sociale della Chiesa. Era il lontano 1961».
La sig.ra Casini, nel descrivere la figura del marito, ci ha tenuto a sottolineare come Carlo non sia mai mancato alla partecipazione della vita familiare e di come la sua figura di marito e di padre, sia stata sempre premurosa, tenera, «mai adombrata dal peso delle responsabilità legate al suo lavoro».
E’ emerso quindi dalla testimonianza di sua moglie, che per la prima volta, ha parlato da un pulpito accanto al coniuge, la figura di un marito, padre e pilastro della famiglia, dotato di una grande e intensa forza interiore. Un impegno per la vita che «è stato cemento di unità spirituale» per tutta la famiglia.
Pienamente sentita e condivisa dalla platea, è stata la consegna della targa del premio da parte del Decano della Facoltà di Bioetica, Pajares, all’on. Casini, il cui testo recita: «Per la costante dedizione personale e l’instancabile impegno professionale in campo etico e giuridico al rispetto, alla difesa, all’amore e al servizio della Vita, di ogni vita umana».