L'arte e la bellezza uniscono Oriente e Occidente

Mostra a Roma delle opere del pittore russo Valeriy Kharitonov

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di Antonio Gaspari

ROMA, martedì, 15 maggio 2012 (ZENIT.org).- E’ stata inaugurata ieri 14 maggio a Roma, al Palazzo della Cancelleria (piazza della Cancelleria 1) la mostra pittorica “Al nome Tuo” dell’artista russo Valerij Kharitonov.

La mostra che rimarrà aperta fino al 27 maggio per poi passare al Centro Culturale Russo (Piazza Benedetto Cairoli, 6) dal 30 maggio all’otto giugno, è stata realizzata con il patrocinio del Pontificio Consiglio per la Cultura, del Consiglio Patriarcale della cultura (Patriarcato di Mosca), dal Centro Culturale Russo di Roma (Rossotrudničestvo) e dal Centro Culturale “Biblioteca dello Spirito” di Mosca.

Valerij Kharitonov è artista moderno, che combina l’arte bizantina e quella rinascimentale. Nato nel 1939 e laureato alla Facoltà delle Arti dell’Istitutodel Cinema, hainiziato a dipingere nella metà degli anni sessanta ispirato dai temi della Divina Commedia.

Per sua stessa ammissione, Kharitonov ha trovato in Dante Alighieri e nella Divina Commedia una guida che lo ha portato a conoscere a approfondire i temi cristiani.

L’artista russo ha confessato che “Proprio lavorando al ciclo dantesco ho trovato la mia maniera, il mio stile plastico, che definirei un espressionismo misterico”.

A conclusione dei cicli grafici e pittorici dedicati alla Divina Commedia Kharitonov ha iniziato poi a lavorare su cicli dedicati al “Verbo evangelico”. È nata così la mostra «Al Nome Tuo», un progetto che ha preso avvio dalla collaborazione con l’Italia e con il Centro Culturale di Mosca “Biblioteca dello Spirito”.

Nel presentare la mostra Jean-François Thiry, Direttore della “Biblioteca dello Spirito” ha ricordato che il patriarca di Mosca Alessio II ha sottolineato la rinascita di creatività artistica legata alla religione.

Per questo motivo Il Patriarca ha augurato che “la mostra possa far conoscere meglio la nuova ondata artistica in Russia”, al fine di trasmettere “da cuore in cuore, la ricerca della verità e i pensieri su Dio e sugli uomini”.

Il cardinale Paul Joseph Jean Poupard presidente emerito del Pontificio Consiglio della Cultura e del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso. ha spiegato di essere felice a presentare una mostra che prova, ancora una volta, come “la bellezza salverà il mondo”.

“Perché – ha aggiunto – l’arte è capace di unire oriente e occidente”, c’è del “misterico nell’arte che può far dialogare Mosca e Roma”.

Monsignor Barthelemy Adoukonou, segretario del Pontificio Consiglio della Cultura, ha affermato che l’arte del maestro Kharitonov “riesce a far dialogare e a coniugare Oriente e Occidente, antichità e modernità, tradizione e innovazione, in un confronto veramente fecondo e attraente”.

“Auspico vivamente – ha sostento – che questa manifestazione possa contribuire a far progredire sia la coscienza del comune e imprescindibile patrimonio di fede e di arte, sia il dialogo tra le Chiese e le istituzioni che si impegnano a costruire l’Europa dei popoli e a darle una vera anima un’autentica missione di progresso umano e di pace”.

Monsignor Adoukonou ha precisato che “desiderio dell’artista e degli organizzatori progettare e realizzare questo evento i stretto rapporto con la Santa Sede e più specificatamente con il Pontificio consiglio della cultura nell’ambito di un dialogo sia religioso sia artistico che deve continuamente crescere ad essere alimentato da tante nuove occasioni”.

Secondo il segretario del Pontificio Consiglio “emerge tra le opere di Kharitonov il chiaro ed evidente influsso della visione spirituale dell’Ortodossia russa sia anche la l’eredità cristiana dell’Occidente che hanno un loro specifico modo di esprimersi anche in ambito estetico e artistico”.

“Nella sua opera Kharitonov riesce ad evocare, con il linguaggio dei materiali dei colori e delle forme contemporanei, – ha concluso il prelato – le grandi narrazioni bibliche e i simboli dell’antichità cristiana per riproporli sapientemente all’uomo contemporaneo, facendo emergere con forza quelle che definiamo le comuni radici cristiane dell’Europa”.

Padre Igor della Chiesa Ortodossa Russa, ha espresso gioia sincera per la mostra “un bel momento di incontro tra cattolici e ortodossi”, ed ha ribadito che “l’arte e la bellezza sono un dono di Dio” per questo ha sperato che la religione fortifichi Kharitonov per “favorire la volontà di Dio a fare il bene in terra”.

Nella prefazione al catalogo della mostra l’artista russo ha scritto “la pittura è come la muffa, compare nei luoghi spiritualmente più sterili, continuando caparbiamente a parlare la stessa lingua di cento e cinquecento anni fa”.

“Una lingua – ha aggiunto – che si è formata nello spazio del sacro. Una lingua che si rivolgeva alla luce increata”.

“Il mio palinsesto – ha concluso Kharitonov – è questa testimonianza nella misura delle mie forze di una fede che mi fortifica dove è fondamento della speranza vi sono le pietre di storia, consumate ma che conservano lo spirito del tempo e il loro orientamento è suggerito dall’amore al nome Tuo Signore”.

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ZENIT Staff

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