La croce di Sant'Andrea apostolo visiterà la Russia

La reliquia sarà trasferita da Patras (Grecia) dove è custodita, a Kiev, in occasione delle celebrazioni per il 1025° anniversario della conversione cristiana della Russia

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Il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, Kirill I, ha chiesto che la reliquia della croce di Sant’Andrea apostolo venga trasferita nel mese di luglio da Patras, in Grecia, a Kiev, in occasione delle celebrazioni per il 1025° anniversario del Battesimo cristiano della Russia. Lo riferisce il sito greco ortodosso Romfea, aggiungendo che è probabile che la reliquia visiti anche Mosca, San Pietroburgo e Minsk.

La Chiesa in Russia e quella a Patras sono spiritualmente unite dalla persona dell’apostolo Andrea. Una nota stampa della Chiesa Ortodossa Russa ha inoltre confermato l’assenso della Metropolia di Patras a partecipare alle celebrazioni dell’anniversario.

Fin dal primo momento – riferisce Romfea – il metropolita Chrysostomos di Patras, ha gestito la questione con molto rispetto per la tradizione ortodossa, in quanto “volta a portare benefici spirituali per i popoli russi e greci”. Il Patriarca di Mosca e di tutta la Russia ha invitato alla celebrazione anche l’Arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, Girolamo, e il metropolita Chrysostomos di Patras.

Diverse testate confermano che l’Arcivescovo di Patras abbia risposto positivamente alla richiesta del Patriarca di Mosca e che dunque il Santo Sinodo abbia approvato e benedetto il primo viaggio all’estero della croce di sant’Andrea.

Il giornalista Peter Anderson, commentando questo gesto, ricorda che già nel 2011, enormi folle in Russia hanno aspettato più di 20 ore per venerare la cintura della Vergine Maria, trasportata dal Monastero di Vatopedi, sul Monte Athos. “Se il Santo Sinodo della Grecia concede la richiesta per la croce, forse ci sarà una ripetizione di questa grande manifestazione di fede” sottolinea il giornalista.

La croce di Sant’Andrea ha anche una connessione cattolica. Il 18 gennaio 1980, una delegazione guidata dal cardinale Roger Etchegarey ha riportato la croce a Patras da Marsiglia, dove era stata conservata per molti secoli dopo le crociate.

“Credo che ci siano anche delle prospettive che il Patriarca Kirill visiti la Grecia e il Monte Athos il mese prossimo” afferma Anderson. Una notizia, questa, che era già stata riferita per certa dall’agenzia Interfax. Anche il metropolita Hilarion, capo del Dipartimento per le relazioni ecclesiastiche esterne della Chiesa Ortodossa Russa, aveva annunciato che all’inizio di giugno l’idea di Kirill I di visitare la Grecia. La visita al territorio della Chiesa greco-ortodossa sarebbe la ‘risposta’ alla visita nel 2012 dell’Arcivescovo di Atene, Girolamo, in Russia.

“Il Patriarca Kirill ha già visitato molti Paesi appartenenti al territorio canonico, ma dopo la sua intronizzazione non è mai stato nei paesi baltici” ha spiegato Hilarion, aggiungendo che: “Per esempio, alla fine di giugno, il Patriarca intende visitare l’Estonia, dove i credenti della Chiesa apostolica estone del Patriarcato di Mosca sono stati in attesa del loro Primate per molto tempo”.

Come tradizione, il capo della Chiesa Ortodossa Russa celebrerà il giorno di San Vladimir, il 28 luglio, a Kiev “presso la culla del Battesimo della Russia Kiev” ha aggiunto Hilarion.

Il cammino di conversione al Cristianesimo della Russia fu scandito da diverse tappe. All’inizio dell’867, il Patriarca Fozio I di Costantinopoli informò gli altri Patriarchi Orientali che il popolo russo, presso cui aveva inviato un proprio vescovo, stava accogliendo la novella cristiana con particolare entusiasmo.

La cristianizzazione definitiva di Kiev risale, però, alla fine del 980, quando il principe Vladimir il Grande dopo essere stato battezzato a Cherson, impose alla sua famiglia e alla popolazione di Kiev il battesimo nelle acque del Dneper. Per primi Vladimir battezzò i suoi dodici figli. Per commemorare l’evento, Vladimir costruì la prima chiesa in pietra della Russia di Kiev, intitolandola all’Assunzione della Vergine, dove in seguito fu seppellito il suo corpo e quello di sua moglie.

La Conversione al cristianesimo del Paese comportò poi una stretta alleanza con l’Impero Bizantino. I testi greci vennero adottati a Kiev e in tutto lo Stato, e furono erette chiese secondo il modello bizantino. Nel 1988, i fedeli delle Chiese ortodosse – che affondano le proprie radici nel battesimo di Kiev – hanno celebrato i mille anni dalla conversione degli Slavi Orientali. Le grandi celebrazioni a Mosca furono il simbolo del mutamento dei rapporti tra Chiesa e Stato Sovietico. Per la prima volta, infine, dal 1917 numerosi monasteri e chiese ritornarono in possesso della Chiesa Ortodossa Russa.

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Mariusz Frukacz

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