Roma: patrimonio culturale e identità cristiana

All’Università Europea è stato presentato “La Città Chiara”, scritto dal senatore Francesco Giro, il quale ha confidato a Zenit le sfide che attendono i cattolici oggi in politica

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Un bilancio delle opere realizzate per Roma durante gli anni di amministrazione di centro-destra. È quanto racconta nel libro “La Città Chiara. Politica e Cultura per Roma” il senatore Francesco Giro, sottosegretario di Stato ai Beni e alle Attività Culturali dal 2008 sino al 16 novembre 2011.

Il volume, scritto per la Cangemi editore, è stato presentato venerdì scorso presso l’Università Europea di Roma. Presenti, oltre all’autore, i senatori del Pdl Stefano De Lillo e Andrea Augello, il docente di storia romana Prof. Umberto Roberto e, a far gli onori di casa, Padre Paolo Scarafoni, già rettore dell’Università.

Francesco Giro ha dato la misura del suo impegno elencando una serie di politiche culturali che hanno contribuito a valorizzare lo straordinario patrimonio archeologico, architettonico, paesaggistico e naturalistico della città di Roma. La messa in sicurezza e la riapertura di strutture dall’inestimabile prestigio storico nell’area archeologica centrale (Palatino e Fori) e sulla via Appia (Villa dei Quintili). E poi, l’accordo con Della Valle per il restauro del Colosseo. Ed ancora, l’inaugurazione delle nuove sale della Galleria Nazionale di Arte Antica in Palazzo Barberini e quella del Museo delle Arti del XXI secolo (Maxxi), fino alle mostre dedicate a Caravaggio nel quarto centenario della sua morte (2010).

Un impegno politico, quello raccontato da Giro nel suo libro, caratterizzato dalla conservazione dell’antico. Gesto che in una città come Roma «significa averne a cuore l’identità», come ha osservato il Prof. Roberto. Un’identità che è anche e soprattutto cristiana. Padre Paolo Scarafoni ha raccontato che nel 2004, quando venne coniato il nome “Università Europea”, si decise di aggiungere anche l’inciso “di Roma” per sottolineare il fatto – che proprio in quei mesi veniva misconosciuto a Bruxelles – che le radici cristiane dell’Europa affondano nella Città Eterna.

Intorno a questo tema – all’identità cristiana di Roma – si sono snodate le dichiarazioni che il senatore Giro ha rilasciato a Zenit. «Tutelare il nostro patrimonio culturale significa anche difendere la nostra identità cristiana», ha spiegato. «Il barocco e la riscoperta dell’arte classica durante il Rinascimento sono stati voluti, concepiti e costruiti dai grandi Pontefici – ha proseguito Giro -: penso a Sisto IV, a Giulio II, a Leone X, a Clemente VII, a Paolo V, a Clemente VIII». «Ogni grande Papa incaricava il suo grande architetto, ed ogni grande architetto ha donato a Roma le sue grandi opere». L’eminente magistero di questi Papi, ha spiegato Giro, «si incarna nel patrimonio culturale di Roma».

La difesa dell’identità cristiana non è però una sfida che si limita soltanto alla pur importante tutela del patrimonio culturale. È motivo di dibattito, in questi in giorni, l’ipotesi che la proposta di legge contro l’omofobia possa costituire una minaccia all’ordine naturale cristiano e alla libertà d’espressione. Francesco Giro confida a Zenit le sue preoccupazioni, giacché si corre il rischio che «per tutelare i diritti di alcune minoranze, si cada nell’eccesso opposto, ossia nella limitazione del libero pensiero e di alcuni convincimenti che sono radicati nello spirito nazionale italiano».

«Convincimenti – prosegue il senatore Pdl – che si basano su valori precisi quali la famiglia, il matrimonio, l’unione tra uomo e donna». A proposito di questa legge, «ieri – ha aggiunto Stefano De Lillo – se n’è manifestato un primo effetto concreto, con l’aggressione mediatica cui è stato sottoposto Guido Barilla soltanto per aver espresso un’opinione sulla famiglia in linea con la nostra Costituzione ma diversa dal politicamente corretto». «Se questo è quanto è accaduto a Barilla – la chiosa di De Lillo -, figuriamoci cosa potrà accadere in futuro nei confronti di un politico o di un esponente del mondo cattolico». Dichiarazioni che lasciano supporre che questa legge, in Senato, troverà strenui oppositori in nome dei valori cristiani.

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Federico Cenci

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