Mentre ad Assisi sono ancora in corso gli ultimi preparativi per la tanto attesa visita di domani di Papa Francesco, già centinaia dei pellegrini provenienti dall’Italia e da tutto il mondo sono giunti nella cittadina umbra e girano entusiasti per i luoghi che domani visiterà il Santo Padre.
La maggior parte è concentrata nella piazza antistante la Basilica di San Francesco. Sono tanti quelli che provano ad accaparrarsi i posti a sedere riservati mentre i tecnici collocano alla famosa croce di San Damiano dietro l’altare principale dove il Papa celebrerà la Messa delle 11. Nonostante già molti Papi nel corso della storia hanno visitato la Basilica dove riposano i resti del Poverello, la visita pastorale di Bergoglio non ha precedenti, dal momento che si tratta della visita del primo Papa nella storia della Chiesa che ha assunto il nome di Francesco nei luoghi legati alla vita del suo Santo Patrono.
Poco dopo la sua elezione, il Pontefice ha spiegato di aver scelto questo nome in riferimento al Santo di Assisi, dopo che il cardinale Claudio Hummes di Sao Paolo gli disse: “Non dimenticarti dei poveri”. “Quella parola, ‘i poveri, i poveri’, è entrata qui – ha raccontato Bergoglio toccandosi il capo, nell’incontro con i giornalisti del 16 marzo – Poi subito, in relazione ai poveri, ho pensato a Francesco d’Assisi”.
“Subito dopo – ha aggiunto – ho pensato alle guerre, mentre lo scrutinio proseguiva, fino a tutti i voti. E Francesco è l’uomo della pace. E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d’Assisi. L’uomo della povertà, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il Creato”.
E la scelta di quel nome è stato la prima mossa del nuovo Papa che ha fatto breccia nel cuore dei fedeli. “Credo che sia un Papa molto contemporaneo, il Papa del popolo” afferma a ZENIT Carol Wiener, una pellegrina del North Carolina. “Lui sta mantenendo la sua fede religiosa, senza aver paura di essere informale, di essere amico della gente”.
“Credo che tutto quello che faccia sia meraviglioso” prosegue Carol, “e che tutto quello che sta facendo può solo migliorare i sentimenti delle persone vicino a lui. Credo anche che questo Papa è rappresenti realmente l’intera umanità e che stia operando per la pace nel mondo”.
In mezzo a tutti i fedeli e pellegrini in attesa del Pontefice, l’emozione più forte è quella vissuta dai membri dell’Ordine dei Frati minori. Frate Francisco, un novizio francescano di Spoleto ha dichiarato che l’incontro del Papa con il Santo suo omonimo gli suscita una “grande allegria”.
“Questa visita – afferma – è un segno dei tempi: un Papa che per la prima volta ha scelto il nome Francesco, viene a far visita a San Francesco e sta reincarnando lo spirito del Poverello. Per questo è fondamentale che domani venga qui, ad Assisi”.
Il giovane novizio ha espresso inoltre la speranza che il Santo Padre possa aiutare i fedeli, i giovani in particolare, “a capire la volontà di Dio nella propria vita”. Come è accaduto a José Avilés, equatoriano residente a Perugia, che a ZENIT ha detto: “Papa Francesco ha ispirato molto le scelte della mia vita, così come accadde con Giovanni Paolo II durante la mia giovinezza”.
Secondo José, “il cammino che sta percorrendo il Santo Padre, il suo modo di essere, ispira tutti ad aprire il proprio cuore”, inclusi “coloro che si sentono alienati dal mondo”. Il Pontefice argentino, ha soggiunto il giovane equatoriano, sta facendo tutto ciò “attraverso le parole, attraverso i Sacramenti, attraverso l’emozione che trasmette continuamente. E una visita come quella di domani è una chiara esortazione a seguire la chiamata di Cristo a predicare il Vangelo a tutte le nazioni”.
“Io sono qui – conclude Josè Avilés – per una doppia devozione: a San Francesco e a Papa Francesco. E spero domani di ricevere la benedizione di Dio attraverso quella del Successore di Pietro”.