"Le ultime sette parole di Cristo" in scena a Roma

Lo spettacolo sarà proposto sabato 26 e domenica 27 ottobre al Teatro Biblioteca Quarticciolo

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Le ultime sette parole di Cristo. Minestra di fede per cialtrone e strumenti antichi (www.leultimesetteparoledicristo.it) è lo spettacolo che verrà proposto al Teatro Biblioteca Quarticciolo, in Via Ostuni 8,  a  Roma, Sabato 26 (ore 21) e domenica 27 ottobre (ore 18).

Giovanni Scifoni, attore e regista teatrale, noto al grande pubblico per la sua partecipazione a fiction, film e miniserie (in uscita La Tempesta,tra i più recenti L’ultimo papa re, Paura di amare 2, tra i meno recenti Un medico in famiglia 7 , Io e mio figlio – Nuove storie per il commissario Vivaldi, La meglio gioventù) è il “cialtrone”, mentre gli “strumenti antichi” sono Maurizio Picchiò al liuto, santur, chitarra, percussioni, e Stefano Carloncelli alla nichelarpa, viella, ribeca.

Il monologo di e con Giovanni Scifoni ha vinto il Premio Golden Graal 2012 e continua ad ottenere successi anche di pubblico.

Nel nostro palcoscenico – è scritto sul sito dedicato allo spettacolo- tre figure umane: due musicisti evocano le antiche sonorità della tradizione cristiana e della terra dove Gesù ha predicato e vissuto”.

Fede purissima, ateismo purissimo, superstizione purissima sono al centro di Le ultime sette parole di Cristo, l’appassionato e brillante monologo in cui un “cialtrone”, un uomo magro e barbuto, attraversa con ironia i temi e i personaggi della spiritualità, scanditi dalle sette frasi evangeliche, che per sette volte sospendono il tempo e l’aria. Le infuocate prediche del canonico Rinaldo Deggiovanni, poi arriva Beda il venerabile, poi i Padri del deserto, pazzi e morti di fame, poi Dismas il buon ladrone, poi Dostoevskij, Bergman; lo spettacolo riesce a raccontare la grande mistica con leggerezza, in un inarrestabile crescendo che cattura lo spettatore, al di là delle convinzioni personali, innescando la riflessione sulla nostra esistenza e sulla “gloria umana”.

Il cialtrone non si ferma mai, inonda lo spettatore di storie, leggende, baggianate, fregnacce, lo incalza con parole di cui sembra essersi perso il senso: peccato, misericordia, buona morte…

E queste parole prendono vita, si impastano nel corpo di un uomo morente che diceva di essere Dio. Tutto è scandito dalle sette frasi evangeliche, che per sette volte fermano il tempo e fermano l’aria, fino a quando, emesso un alto grido, consegna lo spirito al Padre. E tutto è compiuto.

Il parlare di Dio fa parte della ricerca teatrale di Giovanni Scifoni che, presentando il suo spettacolo, scrive: “Mio padre, Pino e Beatrice, Luciano, Fabio, il barbone logorroico di Narni, tante persone ho incontrato che non potevano fare a meno di parlare di Dio, gli scappava: appassionati, ossessionati, innamorati, esausti, nevrotizzati, felici. Tante ore, notti, ad ascoltare la loro versione delle cose: che faccia ha Dio, come si comporta, che tipo è, Dio. Dio nessuno l’ha mai visto”.

È senz’altro da vedere e, per chi non è di Roma, c’è sempre la possibilità che “il cialtrone” con i suoi musici vengano a fare una replica dove abitate, se lo chiamate!

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Info e prenotazioni:

Tel. 06.98951725

Fax 06 98951726

Intero: 10 euro

Ridotto 8 euro

promozione@teatrobibliotecaquarticciolo.it

www.teatrobibliotecaquarticciolo.it

Il Teatro Biblioteca Quarticciolo fa parte della Casa dei Teatri e della Drammaturgia contemporanea, promossa dall’Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica di Roma Capitale e gestita da Zètema Progetto Cultura con la direzione di Emanuela Giordano.

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Elisabetta Pittino

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