Vedere il volto del Padre

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Celebriamo oggi gli apostoli Filippo e Giacomo. Quando recitiamo il Credo, diciamo che la Chiesa è “apostolica” perché essa è stata edificata da Cristo sul fondamento degli Apostoli. La missione affidata dal Signore a questi primi discepoli è, tramite essi, consegnata alla Chiesa, che esiste per annunciare il Vangelo fino agli ultimi confini della terra. 

Meditazione

Il Vangelo di Giovanni si colloca nel contesto dell’ultima cena e si compone di due scene ad altissima carica emotiva. Nella prima, ci viene consegnato un messaggio rivelativo dell’identità di Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita». La forza di queste tre parole permette al discepolo di Cristo di non perdere di vista tanto l’origine quanto la meta del proprio cammino, di annunciare senza paura e con franchezza la parola di verità del Vangelo, di credere ciecamente che la sua vita già profuma di eternità. Eppure, nonostante la forza performativa delle parole pronunciate da Gesù, è possibile incontrare nel nostro cammino diverse difficoltà tanto interiori quanto esteriori. Annota santa Faustina: «Se la via è una, le deviazioni sono numerose; se la verità esige intelligenza, le menzogne germinano spontaneamente; se la vita cresce con lentezza, la morte viene improvvisa e basta qualunque stoltezza a provocarla». La seconda scena è invece caratterizzata dalla domanda di Filippo, una domanda che portiamo tutti nel cuore: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Nel desiderio di Filippo di vedere il volto del Padre ritroviamo il desiderio e la supplica di molti. Basti pensare all’anelito di Mosè di vedere la gloria di Dio (cfr. Es 33,18) oppure alle preghiere presenti nei Salmi. La richiesta di Filippo riassume la domanda dell’uomo di ogni tempo ma anche la risposta di Gesù consolida e rinnova, ancora una volta, la profonda sinergia tra il Padre e il Figlio: «Chi ha visto me, ha visto il Padre». Vedere il Figlio, dunque, significa vedere il Padre, tenere lo sguardo fisso su di Lui, riconoscere nelle parole e nei gesti del Figlio le parole e i gesti del Padre. La domanda di Mosè, del salmista, del popolo di Israele, di Filippo, di ogni uomo, ha dunque trovato una risposta definitiva: Cristo Gesù, il Risorto, è il volto del Padre.  

Preghiera

Signore Gesù, anche io voglio cercare il tuo volto e, nel tuo, incontrare quello del Padre. Sostieni la mia volontà e aiutami, per l’intercessione dei santi Filippo e Giacomo, a non smarrire la tua via, a proclamare con zelo la parola del Vangelo, a condividere la mia vita con coloro che incrociano il mio cammino.  

Agire

Fedele alla parola del Vangelo, alzo la mia preghiera al Padre per intercessione del Figlio e chiedo la grazia di vivere con rinnovata fiducia ogni istante della mia giornata. 

Meditazione del giorno a cura di monsignorVito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leucatratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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