In refettorio il cuoco passa con un cestino di gelati e di dolci…La festa che celebravamo giustificava la varietà di piatti e pietanze.
Nelle altre circostanze festose mancava sempre qualche cosa che mi sarebbe piaciuto ci fosse servito…
Ma dal piatto che mi veniva offerto c’era proprio di tutto e tutto ciò che avrei potuto desiderare. L’imbarazzo non era nella scelta tra questo e quello, ma nella sovrabbondanza di tutto, una varietà che superava e rallegrava anche la fantasia.
Proprio non pensavo che ci si potesse meravigliare per la mancanza dell’imbarazzo.
Ma tutto questo catapulta la mia fantasia. Mi soffermo a guardarmi d’attorno con gli occhi socchiusi di chi osserva all’orizzonte il cielo e la terra. Li vedo come due piatti immensi trasformati in contenitori di innumerevoli e spettacolari doni che Dio mi offre…
L’imbarazzo che ne provo non è più dato dal non sapere che cosa scegliere o lasciare, ma dall’invito perentorio del Creatore a non perdere troppo tempo a decidermi di scegliere tutto il cielo o tutta la terra…
Ma dalla sua voce mi arriva il preciso comando liberatorio che mi solleva da ogni imbarazzante perplessità: Deciditi per me! Scegli me, non altri fuori di me!… e con me ti arriveranno e avrai in sovrappiù tutti i beni che mai avresti potuto scegliere e sognare e possedere.
Perché anch’io con decisione ho superato l’imbarazzo: tra il mio cielo e la tua terra, ho scelto te.
Ciao da p. Andrea
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