Il desiderio di vedere Dio

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

L’episodio riportato negli Atti degli Apostoli segna un passo decisivo nella vita di san Paolo e nella storia della Chiesa. Da una parte viene evidenziato il rifiuto di Israele di accettare Cristo, dall’altra è richiamata la gioia dei pagani nell’accogliere la buona novella predicata da Paolo e da Barnaba. Dio, certo, non respinge il popolo di Israele, ma rimane fedele alle sue promesse. «Il loro rifiuto – scrive l’apostolo Paolo – fu la riconciliazione del mondo» (Rm 11,15). Ha così inizio la missione della Chiesa tra i gentili. Anche il brano del Vangelo segna un decisivo cambio di prospettiva: si passa dal futuro al presente. Gesù chiarisce che la verità e la vita non sono realtà future. In quanto via, egli consente di conoscere il Padre nel corso del tempo e della vita terrena.    

Meditazione

In tutto l’Antico Testamento è molto presente il tema della “ricerca del volto di Dio”, tanto che il termine ebraico pānîm, che significa “volto”, vi ricorre ben 400 volte, e 100 di queste sono riferite a Dio. Il salmista così prega: «Di te ha detto il mio cuore “cercate il suo volto”.  Il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto (Sal 26,8-9)». Nell’espressioneevangelica«chi vede me, vede il Padre» (Gv 14,9) è racchiusa sinteticamente la novità del Nuovo Testamento. Nell’incarnazione di Cristo, la ricerca del volto di Dio riceve una svolta decisiva. Dio si può vedere perché egli ha manifestato il suo volto in Gesù Cristo. Per questo sant’Agostino afferma che l’incarnazione è il “collirio” che Dio ha usato per ripulire i nostri occhi e guarirli dalla “cataratta” del peccato originale, che impediva all’uomo di entrare in relazione con il Dio vivo (cfr. Commento al Vangelo di Giovanni 2,15). Occorre, però, desiderare di vedere Dio con tutto il cuore. Un racconto orientale parla di un discepolo che esprime al suo maestro il desiderio di vedere Dio; il maestro risponde che, per ottenere ciò, doveva desiderarlo con tutte le sue forze. Un giorno, mentre facevano il bagno nel fiume, il maestro improvvisamente prese la testa del discepolo e la tenne sott’acqua con forza, mentre il discepolo si dibatteva per liberarsi. Finalmente il maestro lasciò riemergere la testa del discepolo, che poté ricominciare a respirare e subito chiese che cosa significasse questo gesto. Ed ecco la risposta sapiente del maestro: «Quando desidererai Dio come desideravi l’aria fino ad un momento fa, allora lo vedrai». L’Eucaristia, il grande mistero della fede, è la scuola in cui impariamo a vedere il volto di Dio e ad entrare in rapporto intimo con Lui. 

Preghiera

Signore, tu hai detto: «Beati i puri di cuore perché vedranno Dio» (Mt 5,9). Purifica il mio cuore perché io possa vedere il tuo volto. 

Agire

Sosterò con fervore davanti al tabernacolo per contemplare il Signore realmente presente nell’Eucaristia.  

Meditazione del giorno a cura di monsignorVito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leucatratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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