Come ampiamente previsto, il nuovo presidente egiziano è Abdel Fattah al Sisi, l’ex ministro della Difesa nonché l’artefice della demolizione del movimento dei Fratelli musulmani. La sua vittoria alle elezioni è un vero e proprio plebiscito, l’ex generale ha ottenuto il 96,2% delle preferenze, anche se a votare è andato solo il 46% degli aventi diritto.
Vittoria che, come riferisce ad AsiaNews padre Rafic Greiche, portavoce della Chiesa cattolica egiziana, “ci rende felici, perché fino a oggi è stato un uomo di parola. Sa che i cristiani sono una parte importante dell’Egitto e vuole difendere la convivenza religiosa. Se riuscirà a garantire sicurezza e ripresa economica, sarà un enorme risultato. Noi speriamo che questo avvenga il prima possibile”.
Al Sisi ha installato, nel luglio scorso, un governo ad interim dopo le tensioni che avevano portato alla caduta del governo di Mohamed Morsi, leader dei Fratelli musulmani. Nel corso della campagna elettorale, l’ex generale ha dichiarato: “Durante il mio governo non ci sarà posto per niente di simile ai Fratelli musulmani”.
Questo il commento di padre Greiche: “I numeri e le preferenze a favore di al Sisi sono un grido chiaro, da parte della politica e della società civile egiziana, contro il fondamentalismo islamico che sta inquinando i Fratelli musulmani. Loro hanno scelto di boicottare il voto, ma non possono ignorare che il Paese intero è nauseato dalle violenze degli ultimi tempi. Speriamo che colgano presto questo segnale”.
(F.C.)