ROMA, mercoledì, 11 novembre 2009 (ZENIT.org).- Rispetto dei diritti umani, sostegno internazionale e una giusta soluzione politica per i problemi dello Sri Lanka. E’ quanto ha chiesto questo mercoledì Benedetto XVI a sei mesi della vittoria dell’Esercito dello Sri Lanka sui guerriglieri, che ha posto fine a un conflitto separatista che durava ormai da più di trent’anni.
L’appello del Papa è risuonato nell’aula Paolo VI al termine dell’Udienza generale, alla quale hanno partecipato circa novemila fedeli.
Da quel 18 maggio che ha segnato la resa incondizionata delle “Tigri tamil”, ha evidenziato il Papa, “si notano con soddisfazione gli sforzi di quelle autorità che, in queste settimane, stanno facilitando il ritorno a casa degli sfollati di guerra”.
<p>“Incoraggio vivamente – ha continuato – un’accelerazione di tale impegno e chiedo a tutti i cittadini di adoperarsi per una rapida pacificazione, nel pieno rispetto dei diritti umani, e per una giusta soluzione politica delle sfide che ancora attendono il Paese”.
“Auspico, infine – ha concluso il Papa –, che la Comunità internazionale si adoperi in favore delle necessità umanitarie ed economiche dello Sri Lanka, ed elevo la mia preghiera alla Vergine Santa di Madhu, affinché continui a vegliare su quella amata Terra”.
Ai microfoni della Radio Vaticana il Nunzio apostolico a Colombo, mons. Joseph Spiteri, ha detto che “da una parte c’è il ritorno degli sfollati di guerra, che sono ancora più di 160 mila ed ancora nei campi da alcuni anni e, dall’altra, una soluzione più duratura del conflitto, che sarà poi a beneficio di tutto il Paese”.
“L’ultima fase del conflitto – ha spiegato – riguardava una regione del nord solamente. Adesso c’è già la possibilità di viaggiare in quasi tutto il Paese. Si vede anche la ricostruzione delle nuove infrastrutture. Il problema ora è quello del lavoro, di ritrovare i posti di lavoro”.
In merito al richiamo del Santo Padre a un maggior impegno da parte della comunità internazionale, il Nunzio ha affermato che “ora c’è bisogno di un grande impegno” e che “è necessaria, a volte, la ricostruzione di interi villaggi”.
“Lo Sri Lanka, però, ha anche bisogno di appoggio economico per cercare di sostenere quelle poche industrie che vivono grazie all’esportazione”, ha quindi precisato.
“La comunità internazionale dovrebbe poi continuare ad appoggiare e sostenere il dialogo tra tutte le comunità, anche per cercare di trovare delle soluzioni secondo la cultura e le tradizioni locali, ma sempre nel rispetto della piena democrazia e dei diritti di tutti i cittadini”.
“Ma anche lì è necessario aiutare le diverse comunità ed intavolare con loro un dialogo più profondo, anche con la partecipazione della diaspora di queste stesse comunità all’estero”, ha poi concluso.