Quando la famiglia si cosparge di cenere

Il rito tanto antico dell’inizio della Quaresima richiama all’essenzialità della vita e alla urgenza di purificare le relazioni familiari

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La quaresima è il tempo liturgico dove ogni fedele è chiamato a vivere la penitenza e la conversione, attraverso le pratiche delle preghiera, del digiuno e dell’elemosina. Il cammino quaresimale assume una dimensione personale e comunitaria.

Ognuno viene invitato a chinare il capo per essere cosparso delle ceneri, un richiamo palese alla caducità della nostra esistenza terrena e alla necessità di una conversione interiore.

Ogni fedele è chiamato a compiere gesti concreti di conversione, che racchiudono la finalità di riavvicinarci a Dio e di prestare maggiore attenzione verso il prossimo. La famiglia è il primo ambiente che necessita ogni anno di essere purificato e rinnovato, perchè inquinato dall’indifferenze, dalle incomprensioni e dei pregiudizi che caratterizzano gli innumerevoli occasioni di incontri nelle mura domestiche.

Il padre è una figura molto attaccata ai nostri giorni, perchè è chiamata a svolgere moltiplici ruoli che richiedono tempo, pazienza e coraggio. La peculiarità della figura paterna si concretizza nel suo essere guida e pastore della famiglia. Le tante deviazioni dei figli sono dovute all’assenza di una guida da parte del padre.

La missione del padre di famiglia è quella di amare la moglie con un dedizione totale, educare nella carità e nella verità i figli e nel creare una sana armonia familiare. Quando si parla di clima familiare normalmente viene in mente la figura materna. In realtà, i padri hanno quell’autorità (da non confondere con l’autorevolezza) che si manifesta alcune volte in rigidità e in tante volte in misericordia.

Un padre è chiamato sempre più ad essere compresivo laddove la situazione lo richieda e rigido laddove esiste una situazione di pericolo. Se le generazioni passate sono state caretterizzate da figure paterne molto autoritarie, i nostri tempi sono contradistinti da padri lassisti nel compiere la loro missione educativa.

Il padre oggi è chiamato a collaborare attivamente tenendo in considerazione le esigenze della moglie e gli innumerevoli attacchi di cui sono destinatari i figli nella società in cui viviamo.

Per queste ragioni il padre non può più defilarsi accampando il pretesto del lavoro oppure reclamando l’esigenza di tornare a casa solo per l’orario di cena. Il padre, laddova la moglie lavora, è chiamato ad una partecipazione fattiva nella vita della famiglia. La crisi di molti matrimoni (anche cristiani) è dovuta ad una eccessiva rigidità delle proprie posizioni, perchè nessuno tra marito e marito vuole compiere quelle rinunzie per il bene della famiglia, del matrimonio e dei figli. Il senso del sacrificio e della dedizione alla famiglia viene soppiantato dall’esigenza del carrierismo e dei bisogni personali.

Anche laddove la moglie decida di rimanere a casa svolgendo l’impagabile missione di dedicarsi totalmente alla famiglia e ai figli, i padri non possono ritenersi esclusi dalla vita familiare, solo perchè contribuiscono portando lo stipedio.

Gli squilibri della vita familiare rischiano di diventare la disgregazione del matrimonio.

La vera piaga del matrimonio è spesso l’assenza silenziosa dei padri dentro le relazioni della famiglia.

Le madri hanno sempre avuto un ruolo centrale dentro la famiglia. Oggi la loro missione è raddoppiata laddove sono chiamate a passare una parte consistente del loro tempo nei luoghi di lavoro. La difficoltà di conciliare il ruolo di moglie, madre e lavoratrice diventa un compito davvero faticoso. E quando una moglie decide di dedicare tutta la sua vita al lavoro nella casa e nella famiglia, si vede sottovalutata e disprezzata dalla società civile che ha la tendenza ad esaltare la libertà e l’autonomia delle donne. In realtà le donne impegnate in vari ambiti andrebbero maggiormente ascoltate e prese in considerazione dalla stessa famiglia e dalla società civile, perchè il loro ruolo è davvero insostituibile laddove sono chiamate a svolgere il loro prezioso servizio.

I figli sono spesso le vittime silenziose degli squilibri familiari, perchè laddove viene a mancare l’armonia del focolare domestico, viene a saltare il benessere essenziale per una crescita sana delle nuove generazioni.

Il rito tanto antico delle ceneri richiama all’essenzialità della vita e alla urgenza di purificare le relazioni familiari. La conversione familiare, a cui sono chiamate tutte le famiglie del mondo, è un nobile proposito a cui dedicare tutta la quaresima, per vivere rinnovate relazioni nel tempo pasquale. Tanto si parla dell’eccessiva tassazione sulle famiglie, tanto si parla dell’assenza di prospettive lavorative per i figli, invece poco si parla con franchezza e coraggio su cosa rende infelice e opprimente la vita familiare.

Un serio e profondo esame di coscienza personale, unito ad un dialogo coraggioso e sincero tra i componenti della famiglia, è la via maestra per riportare la famiglia a quello splendore originario voluto dal Creatore, il quale ha pensato la famiglia come l’ambiente dove nasce, cresce e matura l’esperienza di ogni vita umana.

Desiderare un cambiamento interiore familiare, accompagnato dal rinnovamento di alcuni atteggiamenti esteriori, costituirà la spinta per aiutare alla conversione altre famiglie. La famiglia trova la sua unità se ognuno dei suoi membri fa un passo di avvicinamento verso i bisogni dell’altro, ognuno sulla base delle proprie responsabilità.

Per questo, la cenere posata sul capo ha la forza di purificare non solo le idee ed i pensieri, ma soprattutto di scendere nell’animo di ogni componente della famiglia, per eliminare le macchie del disinteresse e del disimpegno che ognuno nutre per suo  fratello, sua sorella, sua moglie, suo marito, suo padre, sua madre. 

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Osvaldo Rinaldi

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