Da alcuni giorni Papa Francesco porta con sè la croce di un sacerdote sgozzato in Iraq. Lo ha rivelato lui stesso questa mattina, durante l’incontro con i giovani consacrati e consacrate di tutto il mondo, in Aula Paolo VI, riuniti a Roma per l’Incontro mondiale. “So che fra voi ci sono consacrati e consacrate dall’Iraq e dalla Siria”, ha detto il Pontefice, prima di rivolgere il lungo discorso a braccio ai religiosi.
“Vorrei iniziare con un pensiero ai nostri martiri dell’Iraq e della Siria, i nostri martiri di oggi. Forse voi ne conoscete tanti o alcuni… Alcuni giorni fa, in piazza, un sacerdote iracheno si è avvicinato e mi ha dato una croce piccola: era la croce che aveva in mano il sacerdote che è stato sgozzato per non rinnegare Gesù Cristo. Questa croce la porto qui…”.
“Alla luce di queste testimonianze dei nostri martiri di oggi – che sono più dei martiri dei primi secoli -“, ha aggiunto il Pontefice, “e anche dei martiri della vostra terra irachena e siriana, vorrei incominciare il nostro dialogo ringraziando il Signore: che la sua Chiesa compia nel suo Corpo quello che manca alla Passione di Cristo, ancora oggi, e chiedendo la grazia del piccolissimo martirio quotidiano, di quel martirio di tutti i giorni, nel servizio di Gesù e della nostra vita consacrata”.