A pochi giorni dall’apertura del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, torna a farsi sentire la voce univoca dell’Africa. Il Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (Secam), infatti, ha elaborato un documento, al termine della sua 14esima Assemblea generale ordinaria, in cui si ribadiscono – come riporta Fides – le sfide che deve affrontare la famiglia in Africa.
I vescovi scrivono che conoscono “numerosi casi di famiglie ferite, separate, spezzate e di divorziati”. Un fenomeno che è “aggravato dai problemi economici e politici legati sia alle nostre proprie responsabilità sia agli effetti nefasti d’un sistema economico mondiale di arricchimento degli uni e di impoverimento di altri”. A tal proposito, i vescovi denunciano l’ineguaglianza economica.
Inoltre, si pone l’accento sui problemi ecologici, i quali hanno un impatto sulla vita delle famiglie. “Purtroppo la terra è aggredita ogni giorno da una mancanza di manutenzione, in particolare per la promiscuità delle popolazioni che vi sono installate senza rispetto delle norme d’igiene urbana, per l’esistenza di villaggi e di città dove le famiglie marciscono in quartieri insalubri, privi di acqua potabile e di corrente elettrica”.
Nel documento si punta l’indice contro “uomini e donne di affari, governi e gruppi economici che, con il pretesto di ridurre la povertà e di lavorare per lo sviluppo delle popolazioni povere, si impegnano in programmi di sfruttamento, defraudano i contadini delle loro terre, distruggono le foreste, inquinano l’ambiente e provocano una desertificazione senza precedenti”.
<p>Per far fronte a queste e ad altre sfide, i vescovi dell’Africa affermano che “la famiglia è la culla della vita. La vita è dono di Dio e speranza in un futuro migliore. La nostra convinzione e la nostra fede sono che la famiglia non può, per conseguenza, essere sommersa dalle crisi e dalle situazioni difficili che essa attraversa. Nell’annuncio del Vangelo della vita, noi siamo chiamati ad essere testimoni di questa speranza”.