ROMA, venerdì, 9 luglio 2010 (ZENIT.org).- Nel contesto di un crescente entusiasmo per il cristianesimo pentecostale, l’associazione cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) offre un prezioso sostegno per mantenere i giovani carismatici etiopi nella Chiesa cattolica.
Il Vescovo Lesane-Christos Matheos, ausiliare di Addis Abeba, ha detto ad ACS che il rinnovamento carismatico sta crescendo tra i giovani cattolici, soprattutto nella capitale etiope.
Lo stile di adorazione pentecostale attira però sempre più ragazzi, spesso insoddisfatti della liturgia tradizionale in uso in Etiopia da oltre 1.500 anni.
Per questo c’è stato anche un notevole calo di coloro che frequentano la Chiesa ortodossa etiope, finora la maggiore denominazione del Paese, che ha resistito alla chiamata ad abbracciare il movimento carismatico.
In passato, infatti, i sacerdoti ortodossi etiopi si avvicinavano ai carismatici, ma recentemente i loro Vescovi hanno posto un freno al coinvolgimento con i nuovi movimenti.
I cattolici d’Etiopia, circa 800.000, cercano di raggiungere i giovani carismatici con una serie di nuove iniziative.
Il Vescovo Lesane-Christos ha lodato ACS per il sostegno ai programmi per la gioventù dell’Arcidiocesi di Addis Abeba e ha descritto i progetti sostenuti dall’associazione che mirano al rafforzamento della pratica carismatica con l’insegnamento cattolico classico, inclusi la devozione mariana e l’enfasi su Eucaristia e Confessione.
Con il sostegno di ACS, la Chiesa implementerà un programma di formazione per i leader del Rinnovamento Carismatico e darà ai gruppi una migliore comprensione dell’insegnamento cattolico.
Per il presule, tuttavia, alcuni gruppi nella Chiesa cattolica non hanno ricevuto delle basi profonde nell’insegnamento cattolico, visto che pochi presbiteri sono stati coinvolti nel rinnovamento carismatico.
“Alcuni di loro sono sospettosi nei confronti del rinnovamento carismatico a causa delle somiglianze con i gruppi pentecostali”, ha indicato.
Come parte del progetto pastorale quinquennale nella Diocesi di Addis Abeba, si invieranno dei leader laici in Uganda o in India “per vedere l’autentico movimento carismatico” e invitare i gruppi carismatici a insegnare ai leader a ridurre parte della “spiritualità non sana” che per il Vescovo può esistere nel movimento.
Uno dei problemi è l’eccesso di “emozionalismo”: “l’emozione non è negativa, Dio comunica attraverso le emozioni, ma non vogliamo solo emozioni, abbiamo anche bisogno di coinvolgere la mente”.
“Alcuni pensano che che solo i carismatici vengano salvati – è un modo di pensare estremo”, ha aggiunto.
“Il movimento di rinnovamento carismatico non deve diventare un ghetto, deve essere inclusivo”, ha concluso.