“Amare la vita appassionatamente – Jérôme Lejeune e la Trisomia 21″ questo il titolo del convegno, organizzato dall’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), che si è svolto domenica 29 settembre a Reggio Calabria, presso la sala Giuditta Levato del Palazzo del Consiglio Regionale.
Jérôme Lejeune – come ebbe modo di affermare Giovanni Paolo II – nella sua condizione di scienziato e di biologo era un appassionato della vita e arrivò ad essere il più grande difensore dei diritti dei nascituri con sindrome di Down. A lui si deve la scoperta della trisomia 21, l’anomalia cromosomica che caratterizza le persone con sindrome di Down, e il conseguente studio sulle patologie spesso associate alla sindrome, con l’obiettivo di gettare le basi per l’introduzione di terapie innovative.
Ha parlato di lui, e del suo messaggio, che continua ad essere quanto mai vivo, il Prof. Pierluigi Strippoli, Responsabile del Laboratorio di Genomica del Dipartimento di Medicina Specialistica, Diagnostica e Sperimentale dell’Università di Bologna. Il suo lavoro si ispira, infatti, all’opera scientifica di Jérôme Lejeune per svilupparne le intuizioni con i moderni strumenti della genomica.
L’AIPD, che è attiva sul territorio provinciale reggino, per il sostegno e la condivisione delle esperienze tra famiglie al cui interno vi siano persone con sindrome di Down, nei mesi scorsi ha già proposto il convegno “Essere diversi è normale” in cui si è discusso soprattutto di integrazione.
Con l’iniziativa del 29 settembre, si è inteso coinvolgere la cittadinanza, stavolta sotto un profilo strettamente scientifico, su un tema che interessa tutte le Istituzioni poiché la problematiche legate alla crescita e alla realizzazione sociale delle persone con Sindrome di Down non possono appartenere solo alle famiglie direttamente coinvolte.
I lavori, coordinati dall’arch. Maria Giuffrida, socio AIPD, sono stati introdotti dal Presidente della sezione AIPD di Reggio Calabria, Bruno Arichetta, e hanno visto la partecipazione dei massimi rappresentanti istituzionali.