"Esiste anche una cultura fondata sulla seduzione, che contrabbanda errori gravi"

Omelia del cardinale Caffarra nella Festa di San Michele Arcangelo

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BOLOGNA, domenica, 30 settembre 2012 (ZENIT.org).- Riprendiamo il testo dell’omelia tenuta sabato 29 settembre dal cardinale arcivescovo di Bologna, Carlo Caffarra, nella chiesa di S. Giacomo Maggiore nella Festa di San Michele Arcangelo, patrono della Polizia di Stato.

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1. La fede rende la nostra intelligenza capace di una visione delle cose e di una comprensione degli eventi, che vanno ben al di là della cronaca e della ricerca storica.

La prima lettura che abbiamo ascoltato ci offre un esempio di intelligenza credente della storia.

Avete sentito: la lettura inizia narrando un fatto accaduto non su questa terra. «Ci fu un combattimento in cielo…». Che importanza può avere per noi? O trattasi di un mito proprio di intelligenze ancora infantili? La realtà è più profonda. La storia umana non si esaurisce – non inizia e non termina – in ciò che accade sulla terra. Esiste un ante-fatto di essa davanti a Dio, così descritto: «ci fu un combattimento in cielo…». Uno dei più grandi geni della modernità inizia il suo capolavoro in “cielo”. Ma che cosa significa alla fine tutto ciò? Che la storia non è fatta solo dall’uomo; che in essa agiscono forze sovrumane; che la trama del dramma è già scritta.

I personaggi del dramma, come avete sentito, sono tre. Il Satana, presentato come «colui che seduce il mondo intero». Il Cristo che instaura «la potenza, la regalità, e la salvezza di Dio». Coloro che hanno vinto «col loro sangue e la testimonianza della loro parola». Soffermiamoci un momento su ciascuno di essi.

La potenza di Satana e la sua forza – la forza del male – consiste nella sua capacità di “sedurre”. Sappiamo bene che cosa è la seduzione: ingannare presentando ciò che è male come bene, ciò che è deforme come bello, ciò che è falso come vero. È la maschera affascinante messa sul volto del male, della menzogna, dell’ingiustizia. La seduzione del male non è solo un fatto soggettivo. È anche un fatto oggettivo: esiste anche una cultura fondata sulla seduzione, che contrabbanda errori gravi circa l’uomo e la sua libertà come verità indiscutibili. Il “mass-mediaticamente corretto” è la potente retorica di questa seduzione culturale.

E’ la seduzione che indossa quella «cultura della menzogna che si presenta sotto la veste della verità e dell’informazione, in cui il moralismo è maschera per confondere e creare confusione e distruzione […]. Non conta la verità, ma l’effetto, la sensazione» [Benedetto XVI, Lectio divina al Convegno ecclesiale di Roma, 11 giugno 2012].

Il Regno che Cristo instaura di che natura è? Fu precisamente questa la domanda che gli fece Ponzio Pilato. E la risposta di Cristo fu la seguente: «il mio regno non è di questo mondo… per questo sono nato: per rendere testimonianza alla verità; chi è dalla verità ascolta la mia voce». Il potere regale di Cristo si esercita attraverso l’attrazione che ogni cuore umano sente verso la verità, il bene, la giustizia. Il riconoscimento della signoria di Cristo ha queste profonde radici.

Lo scontro fra i due poteri, la seduzione di Satana e la testimonianza alla verità, avviene nel cuore di ogni uomo: il terzo attore del grande dramma di cui stiamo parlando. Ed il testo biblico parla solo di chi vince la seduzione di Satana. Le “armi” di questa vittoria sono singolari: «lo hanno vinto per mezzo del sangue dell’Agnello e la testimonianza della loro parola». Hanno semplicemente detto il vero circa Dio e l’uomo, anche se questo ha comportato la morte. Sembrano gli sconfitti; in realtà la loro parola ha vinto la seduzione del Satana. Non basta la parola; è necessario il sangue versato.

2. Cari fratelli e sorelle della Polizia di Stato, la Chiesa vi ha donato un  protettore che la S. Scrittura presenta, come avete sentito, dentro al grande scontro: «ci fu un grande scontro in cielo…». Non è stata una scelta, quella della Chiesa, senza ragione.

Voi vedete ogni giorno i frutti velenosi della seduzione del male: la violazione della legge considerata segno di intelligenza superiore; l’oppressione del più debole come diritto del potente; il perseguimento del proprio bene a spese del bene comune. In breve: il disordine che viola quell’ordine sociale che faticosamente la ragione umana intravede come esigenza prioritaria di ogni vita associata.

La vostra presenza tra noi ha a che fare con questa dimensione oscura del vivere, e per prevenire e per intervenire. Abbiate sempre una limpida consapevolezza della vostra grande missione: la vostra non è la giustizia della forza ma la forza della giustizia.

Certamente per la natura stessa del vostro servizio, voi fate fronte alla patologia del rapporto sociale, ma esiste anche, e ben più grave, una responsabilità circa la fisiologia del rapporto sociale, la salvaguardia della sua salute. Già i saggi pagani avevano visto che essa è assicurata dall’amicizia civile, il senso non gregario ma associativo di condividere la responsabilità di un bene che è di ciascuno perché è di tutti.

Tutte le leggi educano all’amicizia civile, a mantenere viva la coscienza del bene comune? I paradigmi antropologici a cui si ispirano le pratiche educative in famiglia e a scuola sono in grado di generare persone-in relazione o non piuttosto individui stranieri gli uni agli altri? Abbiamo seriamente riflettuto sulla devastazione che provoca la definizione di libertà in termini di un’auto-determinazione sradicata da ogni verità?

Voi potete aiutarci a trovare la risposta a queste grandi domande, poiché vedete ogni giorno quali sono gli esiti della seduzione del male.

Il Signore ci custodisca nella sua verità; vi protegga nel vostro non raramente pericoloso lavoro; vi doni quella pazienza di fronte al male che è per voi la vera forza.

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ZENIT Staff

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