L'Eucaristia: un rimedio ai mali del mondo (Prima parte)

Padre Vittore Boccardi, officiale del Pontificio Consiglio per i Congressi Eucaristici Internazionali spiega il significato dell’imminente evento dublinese

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di Luca Marcolivio

ROMA, venerdì, 8 giugno 2012 (ZENIT.org) – Mancano due giorni all’inaugurazione del 50° Congresso Eucaristico Internazionale, in programma a Dublino dal 10 al 17 giugno. Per scoprire questa realtà, ZENIT ha intervistato padre Vittore Boccardi, SSS, officiale del Pontificio Consiglio per i Congressi Eucaristici Internazionali.

La parola “Congresso Eucaristico” fa pensare ad un appuntamento strettamente riservato al clero e di natura essenzialmente intellettuale e teologica, lontano dalla vita reale dei fedeli. Mito o realtà?

Padre Boccardi: I congressi eucaristici nascono negli ultimi decenni dell’Ottocento in Francia, in un contesto sociale in cui i Congressi erano il modo più aggiornato per affrontare le novità del cultura e del mondo nei diversi rami della scienza e della tecnica. All’interno di un vasto movimento eucaristico che si era sviluppato particolarmente lungo il “secolo delle rivoluzioni”, i cristiani del tempo utilizzarono lo strumento dei Congressi per celebrare ed adorare il mistero dell’Eucaristia concepita come vero rimedio ai mali del mondo e manifestazione di una identità cristiana spesso contrastata come nemica della Chiesa e dei valori cristiani. Se nascessero oggi i Congressi eucaristici verrebbero probabilmente chiamati “giornate mondiali dell’Eucaristia”.

Vale la pena di ricordare qui che i Congressi eucaristici sono stati per più di un secolo, l’unica manifestazione della Chiesa a livello internazionale che ha radunato da tutti i continenti e in tutti i continenti folle innumerevoli intorno all’Eucaristia, considerata cuore della comunità cristiana e fondamento della sua identità. Una manifestazione che, con il suo carattere internazionale, continua a raccogliere da più di 130 anni tutto il popolo di Dio, e non una sola categoria di persone, intorno al dono di Cristo che con il sacramento pasquale del suo amore costruisce la Chiesa e la manda nel mondo a manifestare la presenza del suo Regno “finché egli ritorni”.

Il Congresso Eucaristico si tiene in Irlanda, un paese di grande tradizione cattolica, la cui Chiesa però attraversa un momento di grande prova. Quali sono le aspettative dei cattolici irlandesi rispetto a questo evento?

Padre Boccardi: I cattolici irlandesi si attendono anzitutto che la loro Chiesa sia considerata a partire dalla sua vitalità, più che dai suoi problemi che sono, in gran parte, i problemi delle moderne società occidentali. La Chiesa irlandese è l’erede viva di una tradizione di fedeltà al Vangelo che ha attraversato i secoli ed ha influenzato l’intero continente europeo. I missionari irlandesi, infatti, con la loro fede e con la loro cultura, a partire dal VI secolo, hanno rievangelizzato l’Europa.

Il 50° Congresso eucaristico internazionale che si svolge a Dublino dal 10 al 17 giugno è l’occasione, per la Chiesa irlandese, di condividere la sua fede nell’Eucaristia con migliaia e migliaia di cristiani proveniente da più di 130 paesi del mondo e celebrare con loro il mistero dell’amore di Dio che fa nuove tutte le cose.

Questo Congresso cade, per felice coincidenza, nel 50° anniversario dell’inaugurazione del Concilio Vaticano II che ha segnato il rinnovamento della Chiesa e la sua autocomprensione come “Corpo di Cristo” e “Popolo di Dio”. A partire da qui la Chiesa irlandese ha proposto come tema del Congresso L’Eucaristia, Comunione con Cristo e tra noi. Lo scopo è quello di richiamare l’attenzione dei singoli e della società sul fatto che la pienezza della nostra appartenenza a Gesù si raggiunge attraverso la partecipazione all’Eucaristia dove, nello stesso tempo, si costruisce la comunione con Cristo e la comunione con gli altri.

Sotto traccia resta anche un secondo anniversario: ottant’anni or sono, nel 1932, si celebrò a Dublino il 31° Congresso Eucaristico internazionale nel quale per la prima volta la neonata repubblica d’Irlanda saliva la ribalta internazionale con un evento che è rimasto indelebilmente inciso nella memoria di questo popolo. Certo, il mondo e la Chiesa di oggi sono molto diversi, ma i cristiani irlandesi ancora una volta vogliono mostrare al mondo il posto del tutto speciale che l’Eucaristia ha nella loro fede e nella loro vita.

Quale sarà il ruolo dei laici nell’imminente Congresso Eucaristico?

Padre Boccardi: Il Congresso eucaristico internazionale è un evento ecclesiale aperto a tutti, non un simposio teologico e neppure un incontro riservato a qualche categoria specifica di cristiani, ma una profonda esperienza di comunione ecclesiale a partire dall’Eucaristia celebrata, pregata, condivisa.

E il metodo dei Congressi eucaristici, utilizzato ormai da più di un secolo, è un intreccio straordinariamente vivace di larghe liturgie comunitarie, di momenti di preghiera di adorazione personale in decine di chiese della città, di catechesi tenute dai più conosciuti oratori internazionali, di testimonianze di vita presentate nelle assemblee generali, di eventi culturali e di condivisione della fede nei molteplici incontri. Questo evento straordinario si conclude con la statio orbis, cioè la grande celebrazione eucaristica di domenica 17 giugno, presieduta dal legato pontificio il cardinale Marc Ouellet. Delegazioni provenienti dai quattro angoli della terra celebreranno il “mistero della fede” mostrando al mondo un anticipo della riunione finale presentata dal libro dell’Apocalisse dove popoli di ogni razza, lingua, popolo e nazione saranno radunati al banchetto dell’Agnello immolato e risorto.

[La seconda parte dell’intervista a padre Boccardi sarà pubblicata domani, sabato 9 giugno]

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ZENIT Staff

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