di Jesús Colina
CITTA’ DEL VATICANO, giovedì, 17 dicembre 2009 (ZENIT.org).- Emmanuel Milingo, ex Arcivescovo di Lusaka (Zambia) che ha attirato l’attenzione mondiale nel 2001 contraendo matrimonio all’interno della setta del reverendo coreano Sun Myung Moon, è stato dimesso dallo stato clericale per le sue ripetute ordinazioni episcopali senza mandato del Papa.
Il comunicato della Santa Sede che rende pubblica la notizia questo giovedì spiega che si tratta di “un fatto del tutto eccezionale”, ma afferma che la Chiesa rimane a braccia aperte, con “la speranza nel suo ravvedimento”.
Anche se per le telecamere ha rappresentato uno scandalo più folcloristico il suo matrimonio con la coreana Maria Sung, per la Chiesa implica conseguenze molto più gravi l’ordinazione di Vescovi che Milingo realizza dal 24 settembre 2006.
“Esprimendo speranza nella loro conversione, la Chiesa rinnova quanto già dichiarato il 26 settembre 2006, ovvero che Essa non riconosce e non intende riconoscere nel futuro tali ordinazioni e tutte le ordinazioni da esse derivate e pertanto lo stato canonico dei presunti vescovi resta quello in cui si trovavano prima dell’ordinazione conferita da su menzionato Signor Milingo”, spiega il Vaticano.
Citando il canone 292 del Codice di Diritto Canonico, il comunicato vaticano spiega ciò che implica la dimissione dallo stato clericale: “la perdita dei diritti e dei doveri connessi allo stato clericale, eccetto l’obbligo del celibato; la proibizione dell’esercizio del ministero, salvo il disposto del can. 976 del Codice di Diritto Canonico per i casi di pericolo di morte; la privazione di tutti gli uffici, di tutti gli incarichi e di qualsiasi potestà delegata, nonché il divieto di utilizzare l’abito ecclesiastico”.
“Di conseguenza, risulta illegittima la partecipazione dei fedeli ad eventuali nuove celebrazioni promosse dal Sig. Emmanuel Milingo”, indica la Santa Sede.
Il comunicato termina riconoscendo il “dolore della Comunità ecclesiale per i gravi gesti compiuti dal Sig. Milingo” e chiede la preghiera dei battezzati per il pentimento “del colpevole e quello di quanti – Sacerdoti o fedeli laici – hanno in qualche modo collaborato con lui nel porre atti contro l’unità della Chiesa di Cristo”.
Da Lusaka a Roma
Emmanuel Milingo (nato 79 anni fa a Mnukwa, nello Zambia), dopo aver fondato la comunità delle Figlie del Redentore, è stato nominato a 39 anni Arcivescovo di Lusaka.
Negli anni Settanta iniziò a esercitare esorcismi di forte carica emotiva, senza seguire il Rituale romano, in diverse Diocesi del mondo, provocando malessere tra i Vescovi delle Diocesi in questione.
Per questo motivo, Giovanni Paolo II accettò la sua rinuncia ad Arcivescovo di Lusaka, nel 1983, e lo accolse nella Santa Sede per lavorare al Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti.
Negli anni Novanta divenne famoso per le sue posizioni estremiste, vicine a gruppi tradizionalisti e “sedevacantisti”, affermando che superiori di alto rango della Chiesa erano adoratori del diavolo.
Allo stesso tempio, criticò pubblicamente i sacerdoti che non rispettavano il celibato o erano tolleranti con l’omosessualità.
A partire da quegli anni iniziò a mantenere contatti con membri della setta fondata dal reverendo Moon. Secondo quando ha spiegato padre Gabriele Amorth, esorcista della Diocesi di Roma, in un’intervista pubblicata da ZENIT nel 2001, il presule è stato vittima della “caccia spietata” di una famiglia di quel gruppo che viveva a Roma.
“Gli hanno fatto il lavaggio del cervello”, aggiungeva allora padre Amorth.
Il “matrimonio” e il ritorno
A 71 anni, Milingo si è sposato, il 27 maggio 2001 a New York, con Maria Sung, un’agopunturista coreana di 43 anni che non conosceva e che gli è stata proposta dal reverendo Moon, che ha organizzato la celebrazione.
Poco dopo, il 7 agosto dello stesso anno, Milingo è volato a Roma per incontrare a Castel Gandolfo Giovanni Paolo II, che ha constatato la sua volontà di tornare alla Chiesa cattolica e di abbandondare la moglie, cosa che pochi giorno dopo il presule ha confermato in una lettera. Mediatore di quell’incontro fu l’Arcivescovo Tarcisio Bertone, allora segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede e attualmente Cardinale Segretario di Stato.
Milingo ha poi iniziato un anno di ritiro spirituale in Argentina, assistito da lontano dall’Arcivescovo Bertone e da una comunità di sacerdoti del Movimento dei Focolari.
Nel settembre 2002 ha pubblicato un libro-intervista con il giornalista Michele Zanzucchi dal titolo “Il pesce ripescato dal fango” (Città Nuova), in cui denunciava il “complotto” del quale era stato vittima nella sette del reverendo Moon.
Nel novembre 2002 è tornato in Italia per continuare il suo ministero stabilendosi a Zagarolo, vicino Roma. Dopo la prima eco mediatica del suo ritorno al ministero pubblico, i fedeli hanno smesso di accorrere in massa alle sue celebrazioni, lasciandolo in una solitudine che ha tornato a essere riempita dai contatti con la setta.
La rottura definitiva con la Chiesa cattolica ha avuto luogo con l’ordinazione di Vescovi a Washington e la sua nuova militanza per l’abolizione del celibato sacerdotale, nel settembre 2006. E’ poi tornato a vivere con Maria Sung.