Saranno cinque i fortunati nuclei familiari palestinesi che pranzeranno con papa Francesco, domenica 25 maggio, dopo la Messa che il Pontefice celebrerà in piazza della Natività a Betlemme. Lo rende noto mons. Williamo Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme e vicario patriarcale per la Palestina, spiegando che le cinque famiglie rappresentano diverse categorie di “bisognosi”, non nel senso di “poveri che non hanno pane ogni giorno o senza fissa dimore”, bensì persone che “soffrono per ragioni umanitarie, politiche e sociali”.
L’iniziativa risponde al desiderio del Papa di “trascorrere del tempo con famiglie povere, con i loro bambini, per ascoltare le loro voce e testimoniare la sua vicinanza”, afferma il presule. A tavola insiema al Santo Padre ci saranno, quindi, una famiglia di Ikrit, villaggio nel nord della Galilea, evacuato e raso al suolo nel 1948 dall‘esercito israeliano; una delle 58 famiglie della zona di Cremisan a Beit Jala, territori che rischiano di essere divisi dal muro di separazione che Israele intende costruire proprio in quella zona; una famiglia “con un figlio condannato all’ergastolo e uno esiliato a Gaza per ragioni politiche, e una famiglia proveniente da Gaza.
Infine, sarà presente anche un nucleo composto da persone che lottano per il ricongiungimento familiare dal momento che uno dei due coniugi è di Gerusalemme e l‘altro dei Territori palestinesi. Secondo la legge israeliana, spiega infatti mons. Shomali, “è difficile dare al coniuge palestinese un permesso di residenza permanente a Gerusalemme”. In totale saranno, quindi, 20 le persone che condivideranno il momento conviviale insieme al Successore di Pietro.