Dolore del Papa per la morte del Cardinale Ernesto Corripio Ahumada

Benedetto XVI ne ricorda l’amore per Dio e la Chiesa

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CITTÀ DEL VATICANO, venerdì, 11 aprile 2008 (ZENIT.org).- Benedetto XVI ha ricordato il grande amore per Dio e la Chiesa del Cardinale Ernesto Corripio Ahumada, Arcivescovo emerito di Città del Messico, morto questo giovedì mattina all’età di ottantanove anni. Le sue condizioni di salute si erano aggravate il 20 marzo scorso, Giovedì Santo.

“Profondamente rattristato per la morte dell’amato Cardinale Ernesto Corripio Ahumada, Arcivescovo emerito di Città del Messico, dopo una lunga malattia vissuta con grande serenità, porgo le mie più sentite condoglianze a lei, ai familiari del defunto e a tutto questo amato popolo messicano”, spiega il Papa in un un telegramma inviato al Cardinale Norberto Rivera Carrera, suo successore.

“Mi unisco a tutti per affidare alla misericordia del Padre celeste questo zelante pastore che con tanta carità ha servito il suo popolo”, aggiunge.

“Il suo generoso e inteso ministero come Vescovo a Tampico e poi come Arcivescovo di Antequera, Puebla de los Angeles e Città del Messico, e per alcuni anni come presidente della Conferenza Episcopale di questo Paese, testimonia il suo grande amore a Dio e alla Chiesa, e anche la sua grande dedizione alla causa del Vangelo”.

In questo “momento di dolore”, conclude il testo, il Papa desidera impartire la sua Benedizione Apostolica “quale segno di fede e speranza nel Signore risorto”.

Nato a Tampico il 29 giugno 1919, il Cardinale Corripio Ahumada era stato ordinato sacerdote il 25 ottobre 1942. Il 27 dicembre 1952, Pio XII lo nominò Vescovo ausiliare di Tampico. In quel momento era il Vescovo più giovane del mondo.

Il 27 luglio 1967 era stato nominato da Paolo VI Arcivescovo di Antequera, Oaxaca. Presidente della Conferenza Episcopale Messicana dal 1967 al 1973, l’11 marzo 1976 era stato promosso da Paolo VI alla sede arcivescovile di Puebla de Los Angeles. Successivamente, il 19 luglio 1977, divenne Arcivescovo di Città del Messico e primate del Messico.

A lui si deve la missione popolare in onore della Madonna di Guadalupe, durata due anni, per il 450° dell’apparizione. Realizzò anche un piano di rievangelizzazione per la più grande Arcidiocesi del mondo.

Nel gennaio 1979 Giovanni Paolo II lo nominò, insieme ai Cardinali Baggio e Lorscheider, co-presidente della terza Conferenza Generale dell’episcopato latinoamericano a Puebla. Il 26 dello stesso mese fu proprio monsignor Corripio Ahumada ad accogliere il Papa pellegrino in Messico, ricorda in una biografia “L’Osservatore Romano”.

Fu creato e pubblicato Cardinale nel concistoro del 30 giugno 1979, del titolo dell’Immacolata al Tiburtino. Fu uno dei primi Cardinali creati da Giovanni Paolo II.

Un momento particolarmente significativo della sua vita fu presiedere a nome del Papa, il 30 marzo 1980, i funerali di monsignor Oscar Romero nella cattedrale di San Salvador.

Come Arcivescovo di Città del Messico accolse Giovanni Paolo II anche nel suo secondo viaggio apostolico nel Paese, nel maggio 1990.

Il 17 settembre 1991 il Papa lo nominò membro della Prefettura degli affari economici della Santa Sede e il 7 ottobre 1992 gli inviò una Lettera per i cinquant’anni della sua ordinazione sacerdotale. Il 29 settembre 1994 accettò la rinuncia al governo pastorale dell’Arcidiocesi di Città del Messico per raggiunti limiti di età.

Il suo successore, il Cardinale Norberto Rivera Carrera, lo ricorda oggi come un “appassionato missionario, particolarmente devoto a San Juan Diego”, tanto da sostenerne la causa di canonizzazione, come uomo di pace e riconciliazione e come “pastore sensibile alle questioni della giustizia sociale anche come strenuo difensore della causa degli indigeni”: per loro aveva promosso una pastorale mirata anche a uno sviluppo culturale e materiale.

Con il decesso del Cardinale Corripio Ahumada, il Collegio cardinalizio risulta composto da 196 Cardinali, di cui 119 elettori e 77 non elettori.

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ZENIT Staff

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