A sorpresa e nel più totale silenzio, l’Ufficio di Presidenza della Camera ha accelerato sul taglio dei tempi del divorzio. “All’insegna del tutto e subito si vuole cancellare di fatto i tempi di riflessione destinati al tentativo di salvare la famiglia e non si prevedono norme a tutela delle parti più deboli (uno dei coniugi e soprattutto i figli) o forme di assistenza alle famiglie in crisi”, commenta Francesco Belletti, presidente del Forum.
“Nessuno, nel corso della discussione, si è mai chiesto come aiutare le famiglie prima della crisi con adeguati servizi di assistenza alla coppia ed alla famiglia, con consultori, servizi di accompagnamento psicologico, interventi di criss management e di mediazione familiare. Sembra quasi che la stabilità coniugale che pure a parole è definita un valore e un bene comune da promuovere e tutelare, di fatto venga considerata un optional. Conseguenza è che non si fa nulla per evitare la dissoluzione delle famiglie che è un vero e proprio dramma sociale”.
Su sollecitazione del Forum sono stati presentati alcuni emendamenti e ordini del giorno, che mirano a garantire un accompagnamento alla fase pre e post separazione con particolare riferimento alla mediazione e conciliazione familiare. “Auspichiamo – conclude Belletti – che almeno su queste forme di garanzia, i deputati sappiano andare oltre le discipline di partito e facciano appello alla coscienza in difesa della famiglia, testata d’angolo dell’intera società. Non lasciamo sole le coppie e i loro bambini durante la crisi e la separazione”.
Nel corso della discussione alla Camera, è intervenuto l’on. Mario Sberna, del gruppo Per l’Italia, il quale ha rivolto il seguente appello: “Pensiamoci bene, colleghi prima di stravolgere una tradizione giuridica consolidata orientata al favor familiae e introdurre una dubbia preferenza per il favor divortii estraneo perfino alla legge vigente. Invece di lavorare con l’unico obiettivo di tagliare i tempi, bene farebbe il Parlamento a potenziare, anche attraverso adeguati servizi sociali, i percorsi di prevenzione, mediazione e riconciliazione oggi ridotti a mera formalità”.
Sul tema è intervenuta con un comunicato stampa anche Eugenia Roccella, deputata di Nuovo Centrodestra. La parlamentare ha definito quella sul divorzio breve una “legge ideologica” tesa a “indebolire il matrimonio”, rendendolo sempre più simile “a un semplice patto di convivenza”. La sua opinione è che “siamo arrivati a un matrimonio liquido per una società liquida, e non credo che stavolta abbiamo agito per il bene comune”.