Dalla memoria del nazismo una lezione per l'umanità

Il portavoce vaticano spiega l’obiettivo del viaggio del Papa in patria

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BERLINO, venerdì, 23 settembre 2011 (ZENIT.org).- Il viaggio di Benedetto XVI nella sua terra natale sta servendo a far sì che l’umanità non dimentichi le lezioni che bisogna trarre dalla catastrofe provocata dal nazismo, osserva il portavoce vaticano.

Per padre Federico Lombardi S.I., direttore della Sala Stampa della Santa Sede, “non si può passare a Berlino senza sentire il peso della pagina più nera della storia della Germania e dell’Europa nel secolo scorso: gli anni del nazismo e della sua follia di potere e di omicidio”.

“Memoria fortemente presente nelle parole del Papa tedesco in mezzo al suo popolo”, quando citando Sant’ Agostino, uno degli autori preferiti di Joseph Ratzinger, parla della “banda di briganti” a cui si riduce uno Stato senza diritto e giustizia o quando ricorda con intensità, insieme alla Delegazione Ebraica, la criminale progettazione della Shoah e il suo segno anticipatore nella “Notte dei Cristalli” del 1938.

“Memoria evocata efficacemente agli occhi di tutti, dal dono singolare che la Diocesi di Berlino offre al Papa – spiega ancora padre Lombardi nell’editoriale dell’ultimo numero di Octava Dies, settimanale del Centro Televisivo Vaticano -: l’immagine di una finestra della tetra prigione di Plötzensee, dove quasi tremila persone sono state impiccate o ghigliottinate dai nazisti, perché oppositori”.

“Ma proprio i martiri del Nazismo sono la luce intensa, che continua a brillare e a ispirare la costruzione del futuro”, aggiunge padre Lombardi.

Il Presidente federale, Christian Wulff, ha ricordato tre eroi che diedero la vita contro il nazismo: Bernhard Lichtenberg (1875-1943), il parroco della Cattedrale cattolica di Berlino; Dietrich Bonhoeffer (1906–1945), il grande teologo protestante; Edith Stein (1891-1942), la figlia di Israele divenuta religiosa cattolica e uccisa ad Auschwitz.

“L’ecumenismo dei martiri è la testimonianza a cui l’ecumenismo di oggi può attingere entusiasmo e profondità – sottolinea padre Lombardi -. Testimoniare Dio e Gesù Cristo a prezzo della vita: quale base comune più solida e viva per riprendere e continuare il cammino nella speranza di un’unione che sia non solo alle nostre spalle ma anche davanti a noi?”.

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ZENIT Staff

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