Street of Lahore, Pakistan

Street of Lahore, Pakistan - Wikimedia Commons

Nuovi appelli alle autorità del Pakistan per salvare Asia Bibi

Ad ottobre l’ultimo grado di giudizio: la donna cristiana verrà uccisa o liberata. Di qui la richiesta al primo ministro pachistano di abolire la legge sulla blasfemia

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“Chiediamo al governo del Pakistan di abolire la legge sulla blasfemia e di creare una società in cui ogni cittadino pakistano sia libero di professare la propria fede e di vivere in pace con il prossimo”. Così l’amministratore delegato di Release International, Paul Robinson.
L’organizzazione internazionale, dedita al supporto nei confronti dei cristiani perseguitati nel mondo, in attesa del terzo e ultimo grado del processo alla donna cristiana, ha inviato alla Corte suprema di Lahore un appello che chiede l’assoluzione di Asia Bibi, e ha invitato la gente a firmare una petizione destinata al primo ministro del Pakistan, Nawaz Sharif, che chiede l’abolizione della “iniqua” legge sulla blasfemia.
Ne dà notizia Riforma.it, portale delle comunità battiste, evangeliche e valdesi in Italia.
Asia Bibi fu arrestata nel 2009, accusata da donne musulmane di blasfemia. Un anno dopo, nel novembre 2010, fu condannata a morte. Sentenza confermata quattro anni dopo dalla Corte di appello. Ad ottobre si attende il terzo e ultimo grado di giudizio, che sancirà definitivamente se la donna cristiana dovrà essere uccisa, lasciando un marito e cinque figli, o liberata.

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ZENIT Staff

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