Sale a 17 il numero degli operatori di pastorale uccisi nel 2015 nel mondo. L’ultimo assassinio è quello del sacerdote cattolico Antonio Magalso, 44 anni, accoltellato a morte ieri mattina, 29 settembre, nella città di Tanjay, sull’isola di Negros, nelle Filippine centrali. Lo conferma all’agenzia Fides don Nathaniel B. Gomez, preside del Collegio Santa Caterina e prete del clero diocesano di Dumaguete, diocesi a cui don Magalso apparteneva.
“Siamo profondamente scioccati per un omicidio a sangue freddo che è del tutto immotivato. Don Magalso era un semplice parroco, molto amato dalla sua gente, dedito alla vita pastorale. Non era un prete attivista impegnato in altre battaglie. L’omicidio non è stato motivato dal furto: la polizia sta indagando” riferisce p. Gomez. Il sacerdote stava andando a celebrare la Messa in un villaggio della sua parrocchia, quando è stato pugnalato a morte alle spalle. Condotto in ospedale, vi è arrivato già cadavere. Grazie ad alcuni testimoni, l’omicida è stato catturato dalla polizia ed è sotto interrogatorio. Secondo le prime indiscrezioni, potrebbe essere un uomo malato di mente.
Come appreso da Fides, nella diocesi di Dumaguete il Vescovo Julito Cortes ha indetto “un’ora santa di adorazione in tutte le parrocchie per pregare per don Magalso e per il suo uccisore”. Il Vescovo si è recato nella parrocchia della Santa Croce, di cui il sacerdote era parroco, portando consolazione e incoraggiamento alla comunità, chiedendo “coraggio e preghiera” e di “vivere questo evento in una atmosfera di penitenza e misericordia”.
Don Magalso era anche impegnato nell’evangelizzazione, essendo il responsabile della Commissione diocesana dell’Apostolato Biblico. “Siamo costernati per questa perdita e anche la gente è sconsolata” afferma padre Gomez. La comunità diocesana celebrerà una santa Messa di suffragio in cattedrale il 5 ottobre, le esequie saranno celebrate invece il 7 ottobre nel suo villaggio di origine.