Nel corso del volo aereo iniziato ieri sera da Philadelphia verso Roma, al momento di lasciare i confini degli Stati Uniti, sorvolando poi il Canada e la Francia, e rientrando infine stamane in Italia, il Santo Padre ha fatto pervenire ai rispettivi capi di Stato i consueti messaggi telegrafici. Al presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, il Papa ha espresso “di cuore” il suo saluto al “diletto popolo italiano”, unito ad una “speciale preghiera a Dio per il bene ed il progresso di tutta la nazione”.
“A nome mio personale e del popolo italiano tutto – ha prontamente risposto il presidente Mattarella – desidero porgerle il più cordiale bentornato al rientro dal suo viaggio apostolico”. “Il profondo significato pastorale e politico della sua visita rappresenta un forte incoraggiamento per le Chiese cubana e statunitense – ha aggiunto – ma anche per tutti, credenti e non, cui ha indirizzato il suo accorato messaggio di libertà, di pace, di tolleranza e solidarietà. Sono temi, questi, sempre attuali, sui quali l’intera comunità internazionale e l’Onu sono chiamati a riflettere, per fronteggiare efficacemente le sfide globali che affliggono il mondo di oggi.
Con profonda considerazione, le rivolgo il mio affettuoso pensiero”.
Con profonda considerazione, le rivolgo il mio affettuoso pensiero”.
Al presidente degli Usa, Barack Obama, Francesco ha invece espresso tutto il suo “profondo apprezzamento” per la “gentile accoglienza” ricevuta nei giorni della visita. Ha quindi assicurato la sua preghiera “per il bene di tutto il popolo americano”. Sorvolando i territori di Canada e Francia il Pontefice ha poi indirizzato un messaggio ai presidenti, rispettivamente David Johnston e Francois Hollande, augurando i “migliori auspici” per le popolazioni, invocando “divine benedizioni di pace e prosperità”.