In un Paese con poco più di 5milioni di abitanti, domenica scorsa, 20 settembre, 85mila persone sono scese in strada per affermare pubblicamente il proprio “sì” alla vita. È successo a Bratislava, capitale della Slovacchia, in occasione della seconda Marcia per la Vita, dopo quella che si era tenuta nell’autunno 2013 nella città di Kosice.
Un successo forse inatteso, che a margine dell’evento ha fatto parlare di “miracolo” il coordinatore Marek Michalcik, come ha riportato il portale Notizie ProVita. Segno del fatto che la mobilitazione della Conferenza episcopale e degli oltre mille volontari è stata proficua.
La marcia, quest’anno, ha avuto l’obiettivo di porre attenzione sulla proposta di modifica legislativa in materia di protezione della vita e di aiuto alle donne in gravidanza in situazione di crisi. Ciò che si prefigge il progetto è di arrivare a proteggere in modo egualitario la vita di “tutte le persone senza distinzione, anche i bambini non ancora nati”.
Nei giorni che hanno preceduto la Marcia, Bratislava ha ospitato un festival cinematografico pro-vita, un incontro tra giovani che si sono confrontati su questi temi, un concerto di beneficienza e varie conferenze.
L’Est Europa si conferma vigile sui temi della vita e della famiglia naturale. Domenica prossima, infatti, 27 settembre, si terrà a Kiev, capitale dell’Ucraina, una Marcia per la Vita. “Come cristiani e cittadini ucraini, vogliamo difendere il valore della vita umana dal momento del concepimento e incoraggiare tutti gli ucraini a fare tutto il possibile per proteggere la vita di tutti i nascituri”, sostiene mons. Jan Sobilo, vescovo ausiliare della diocesi di Kharkiv e Zaporizhia.