A pochi giorni dalla visita di Papa Francesco a Cuba, giunge dalla capitale L’Avana la notizia di una nuova intesa siglata tra i ribelli delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia e il governo di Bogotà, dopo ben 51 anni di sanguinoso conflitto e tre anni di trattative. La soluzione negoziata definitiva, riguardante la delicata questione delle conseguenze giudiziarie della guerra civile, dovrebbe essere siglata entro il 23 marzo 2016 dal presidente colombiano Juan Manuel Santos e dal comandante delle Farc Rodrigo Londono Echeverri, alias Timoshenko. Questa notte – mentre a Cuba è pomeriggio – si attende un comunicato congiunto.
L’intesa prevede l’istituzione di tribunali speciali per giudicare i crimini commessi dai combattenti e la formazione di una commissione per la verità, oltre a risarcimenti per le vittime della guerra e l’amnistia per i combattenti, eccetto coloro che si sono macchiati di crimini. La strada verso la pace era stata già avviata ad agosto, quando le Farc avevano annunciato tramite un comunicato il prolungamento sine die del cessate il fuoco unilaterale, chiedendo al governo colombiano un comportamento di fiducia reciproco. Nella nota si esprimeva inoltre la speranza che la tregua potesse abbassare le tensioni del conflitto in modo da arrivare a porre fine definitivamente alle ostilità tra le due parti.
Una decisione che la Chiesa Cattolica colombiana aveva chiesto con insistenza, ritenendola fondamentale per continuare i negoziati di pace in corso a L’Avana da oltre due anni. Colloqui ai quali aveva partecipato, in qualità di osservatore, anche il nunzio apostolico all’Avana, monsignor Giorgio Lingua. Da non dimenticare poi il lavoro compiuto ‘dietro le quinte’ negli ultimi anni, dalla Comunità di Sant’Egidio, che ha facilitato il progetto di riconciliazione, su incoraggiamento di Papa Francesco.
Lo stesso Pontefice ha più volte lanciato appelli per una soluzione di pace in Colombia, l’ultimo dei quali durante l’Angelus dopo la Messa a Plaza de la Revolucion, a L’Avana. Rivolgendo il proprio pensiero alla “amata terra di Colombia”, il Papa aveva espresso l’auspicio che “il sangue versato da migliaia di innocenti durante tanti decenni di conflitto armato, unito a quello di Gesù Cristo sulla Croce, sostenga tutti gli sforzi che si stanno facendo, anche in questa bella Isola, per una definitiva riconciliazione”. “La lunga notte del dolore e della violenza – è stata la preghiera del Santo Padre – con la volontà di tutti i colombiani, si possa trasformare in un giorno senza tramonto di concordia, giustizia, fraternità e amore, nel rispetto delle istituzioni e del diritto nazionale e internazionale, perché la pace sia duratura”.