Jean-Louis Cardinal Tauran in Vienna (November 2012)

By Eröffnung_des_Zentrums_für_Interreligiösen_und_Interkulturellen_Dialog_(8231421505).jpg: Dragan Taticderivative work: Gugganij [CC BY-SA 3.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/3.0)], via Wikimedia Commons

Vaticano e Isesco in Argentina per il futuro del dialogo islamo-cristiano

Buenos Aires ha ospitato autorità musulmane e cattoliche per la “Conferenza internazionale sulla promozione di una cultura di mutuo rispetto e umana solidarietà fra i religiosi” 

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Tra il 18 e il 19 novembre si è svolto un incontro ecumenico nella terra di Papa Francesco, Buenos Aires, promosso dal Vaticano e dall’Isesco (Islamic Educational, Scientific and Cultural Organization), fra le più prestigiose istituzioni del mondo islamico, alla presenza delle autorità del Governo argentino fra cui il vice cancelliere della Repubblica, Eduardo Zuain. 

L’imam Yahya Pallavicini, presidente per l’Isesco del Supremo Consiglio per l’Educazione, la Scienza e la Cultura per i musulmani in Occidente, ha coordinato alcune sessioni assieme a una delegazione della Santa Sede rappresentata dal cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso (premiato dalle autorità argentine per la sua instancabile attività ecumenica e pastorale) e dal direttore dello stesso,Miguel Angel Ayuso.

Fra i relatori anche il direttore generale dell’organizzazione, Abdulaziz Othman Altwaijri, rappresentanti del Governo argentino, Omar Abboud, presidente dell’Istituto per il Dialogo Interreligioso, nonché amico del Pontefice, e Muhammad Yusuf Hallar, segretario generale dell’Organizzazione Islamica dell’America Latina e i Caraibi (OIPALC), oltre a rappresentanti delle comunità islamiche argentine.

Altwaijri e Tauran hanno espresso “la loro determinazione per promuovere attivamente il dialogo fra l’Isesco e il Vaticano in modo da favorire la pace nel mondo, proteggere la dignità umana e supportare la cooperazione fra il mondo cristiano e quello islamico”. Fra i temi trattati: “Cultura religiosa e valori umani condivisi”, “La promozione del dialogo fra i fedeli delle religioni per incrementare la solidarietà umana”, “Stereotipi deformati delle religioni e proposte per rettificarli”, “Il ruolo delle istituzioni religiose nella promozione del mutuo rispetto fra i fedeli”.

Ulteriori tematiche di discussione hanno affrontato temi come la famiglia e la formazione scolastica di tutti i gradi e orientamenti e il necessario riconoscimento delle radici culturali e religiose dell’umanità per sfatare ogni tendenza a volersi sbarazzare della religione attribuendole responsabilità che, semmai, pertengono alla sola cattiva gestione che di essa è stata fatta da una parte dell’umanità. 

“Sono  particolarmente  onorato  di  dare  una  testimonianza  in  questa  terra  che  Papa  Francesco  ha chiamato ‘la fine del mondo’ – ha affermato Yahya Pallavicini –  Mentre in alcune regioni del mondo assistiamo alla strumentalizzazione dell’identità confessionale come  presunta  giustificazione  alla  violenza  fratricida in  tutto  il  mondo  si  moltiplicano  iniziative che, dallo storico incontro del 1986 ad Assisi promosso da San Giovanni Paolo II, vedono autorità religiose  autentiche, teologi illuminati,  intellettuali onesti, semplici fedeli  e  cittadini  attivamente coinvolti nella coesione sociale, nel rispetto reciproco, nel dialogo interreligioso e nella solidarietà. La voce e il riscontro delle opere pie di questi uomini e donne non sembra così rilevante davanti alle immagini drammatiche di criminali e vittime ma sono, in realtà, l’antidoto alla barbarie della violenza e rappresentano la speranza concreta di una prospettiva sana e santa della vita dell’uomo sulla terra”.
 

 

 

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ZENIT Staff

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