L’ago appuntito che Lui mi passa, mi può pungere, ferire. Ma so che me lo passa colui che sogna unicamente il mio bene e che per mio amore ha trasformato in amore ogni puntura dolorosa. Allora, sempre, subito e con gioia, ripasso l’ago alla parte dritta ridonandolo all’artista…
Per me è già capolavoro il poter collaborare, intessere un dialogo fidandomi ciecamente della sua mano: mano di artista, mano di innamorato. Gli ripeto: “So già che tu vincerai, solo m’importa di rispondere al tuo amore in ogni attimo presente”.
Lui solo sa quando e come finirà il ricamo. A me basta sapere che ne uscirà il mio disegno, proprio quello che dall’eternità Lui ha sognato: il capolavoro: Gesù.
È necessario collaborare con l’artista. Dirgli sempre di sì ad ogni richiesta, ad ogni passaggio dell’ago; sorridergli quando il filo è strattonato e stenta a passare; quando non lascia vedere se non dei groppi sgradevoli; ma essere soprattutto gioioso quando il disegno al rovescio ti si presenta totalmente diverso da quello che sognavi.
È la volta buona in cui la tua fiducia compie il miracolo. Alla fine del disegno capirai che in quel momento delicato stava nascendo la meraviglia.
Ciao da p. Andrea
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