Già qualche studioso aveva fatto notare con meraviglia che frate Francesco quando all’inizio del suo Testamento ricorda il proprio cambiamento di vita non menzioni la povertà ma l’essere misericordioso con i lebbrosi. Infatti poco prima di morire egli afferma: «Il Signore dette a me, frate Francesco, di incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi, e il Signore mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da loro, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza di animo e di corpo.
E in seguito, setti un poco e uscii dal secolo». Questa affermazione è stata riletta durante i secoli della storia francescana in una pluralità di modi a seconda delle diverse prospettive teologiche, agiografiche, iconografiche, istituzionali, spirituali, sociali e così via. Nella prospettiva del Giubileo della Misericordia tutto ciò sarà al centro della settimana di studi francescani organizzata dall’Istituto Teologico di Assisi e che si svolgerà dal 21 al 24 settembre 2015.
Il programma prevede, come afferma il titolo La misericordia da frate Francesco al francescanesimo, la disamina di come alcune persone significative della storia francescana hanno vissuto l’amore misericordioso. Oltre all’Assisiate e all’indulgenza della Porziuncola sono presi in considerazione le vicende d’Elisabetta d’Ungheria, Rosa da Viterbo, l’apporto assistenziale delle congregazioni femminili, padre Agostino Gemelli fino all’attuale pastorale svolta in diversi ambiti dai francescani.
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Approfondimenti in:
http://www.zenit.org/it/articles/suor-maria-lanceata-morelli-quando-la-misericordia-diventa-abitudine