Questa mattina, Papa Francesco ha ricevuto in udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il primo ministro del Granducato di Lussemburgo, Xavier Bettel, il quale ha successivamente incontrato il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, accompagnato da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Durante i cordiali colloqui, durati circa 20 minuti, in francese alla presenza di un interprete, si è ribadita la volontà di “consolidare le buone relazioni esistenti fra la Santa Sede ed il Granducato di Lussemburgo e di affrontare temi di comune interesse, con speciale attenzione ai rapporti tra la Chiesa e lo Stato, sottolineando la rilevanza della libertà religiosa e dei valori spirituali per la coesione sociale”.
Nel prosieguo della conversazione e anche nel quadro della presidenza di turno lussemburghese dell’Unione Europea, informa una nota della Sala Stampa vaticana, “ci si è soffermati su alcune questioni di carattere europeo ed internazionale, con particolare riferimento ai conflitti in corso, alla questione migratoria e alla necessità di fornire assistenza ai profughi e rifugiati, come pure alla situazione delle minoranze religiose perseguitate”.
Al momento dei doni, Bettel ha regalato al Pontefice un quadro dipinto da una ragazza sordomuta, insieme ad un opuscolo in spagnolo di Erny Ginnel, dal titolo “De cómo un Papa puede curar las enfermedades de la curia” (Come il Papa può curare le malattie della Curia?). Davanti ad esso, il Papa ha esclamato: “Sense of humour!”.
Ha poi ricambiato con la Medaglia della pace, in bronzo, che raffigura una roccia spaccata in due parti tenute insieme da un ulivo. Consegnandola, ha commentato: “Chiedo a tutti di lavorare per la pace. io lavoro per fare la pace”. Francesco ha anche donato al premier l’Enciclica Laudato Si’ che, ha detto, è un “programma di evangelizzazione di tanti problemi sociali”.