“Gli ideali tradizionali del patrimonio culturale giudaico-cristiano sono ancora rilevanti e prezioso a tutta l’umanità di oggi”. Lo ha detto stamane il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest e presidente del Ccee (Consiglio delle Conferenza e Episcopali Europee), nel corso dell’incontro con il presidente di Israele, Reuven Rivlin.
A nome dei vescovi europei, riuniti in Terra Santa per la loro Assemblea generale, il porporato – che ieri ha incontrato invece il presidente palestinese Abu Mazen – ha spiegato che “la preoccupazione per la persecuzione dei cristiani nel mondo allarga gli spazi della solidarietà” verso “tutti coloro che hanno bisogno”. Esprimendo ammirazione per il dinamismo e la vitalità moderna dello Stato di Israele e la sua gente, Erdő ha ribadito che la conoscenza e la comprensione reciproca sono il nodo cruciale per instaurare relazioni costruttive e pacifiche tra popoli di culture e religioni diverse.
In merito alle esperienze di dialogo interreligioso, il presidente della Ccce ha affermato: “Credo che sia importante nei nostri paesi che i cristiani, e la società in generale, formano una visione realistica ed empatica della storia del popolo ebraico e di Israele”. Ha quindi assicurato di impegnarsi in un “dialogo sincero con la storia e sulle questioni fondamentali dell’esistenza umana”.
Infine, dopo il ringraziamento al presidente di Israele per la visita a Papa Francesco e per l’apertura alla soluzione di varie questioni pratiche, Erdő ha espresso l’auspicio di vedere una soluzione per le scuole cristiane in Israele, ed ha augurato pace e prosperità per la Terra Santa e tutto il Medio Oriente.